Randagismo, a rischio capitolo di spesa: le associazioni diffidano il Comune

Redazione

Cronaca - Monreale

Randagismo, a rischio capitolo di spesa: le associazioni diffidano il Comune
Allarmate per le notizie diffuse circa un ridimensionamento o svuotamento del capitolo di spesa relativo al randagismo, le associazioni hanno inviato una lettera di diffida

17 Dicembre 2019 - 16:49

Il coordinamento delle associazioni animaliste presenti a livello locale e rappresentate anche a livello nazionale, allarmate per le notizie diffuse circa un ridimensionamento o svuotamento del capitolo di spesa relativo al randagismo, hanno deciso di rivolgersi ad un legale per impedire, con gli strumenti previsti dalla legge, che succeda quanto da più parti ventilato. La vicenda è quella dei 25 mila euro individuati dalla Commissione bilancio, che ha predisposto anche un atto di indirizzo che impegni l’amministrazione comunale a procedere con la realizzazione di un rifugio comunale temporaneo. Pubblichiamo copia della lettera di diffida redatta dal legale del coordinamento indirizzata all’Amministrazione comunale.

Il testo integrale della lettera indirizzata al sindaco di Monreale Alberto Arcidiacono, al segretario comunale Francesco Fragale e all’Ufficio Affari Generali e Risorse Umane.

“In nome e per conto del coordinamento associazioni animaliste sul territorio, che si sono rivolte a me incaricandomi di scriverVi questa missiva, con la presente Vi comunico quanto segue.

Mi viene confermato che la precedente amministrazione aveva dotato il capitolo di spesa relativo al randagismo e ai rimedi più efficaci alla sua eliminazione la somma di euro 40.000,00 posti in bilancio. Successivamente, mi viene, invece, comunicato che di tale somma che costituiva il finanziamento iniziale, sono rimasti circa euro 25.000,00 ( cap. nr. 00157300) e che, avendo il Vostro Comune difficoltà di vario genere, l’odierna amministrazione potrebbe accarezzare l’idea di giungere alla distrazione dei 25.000,00 euro, destinandoli ad altri non meglio precisati capitoli e a coprire imprecisati buchi di bilancio.

Tra l’altro la situazione del randagismo nel Comune di Monreale è a dir poco devastante, inquietante e indegna di una città civile e virtuosa e quindi necessita di strutture che possano ospitare infermerie, ove procedere a sterilizzazioni, sale operatorie e luoghi di degenza per i cani feriti malati convalescenti perché reduci da sterilizzazioni e per i cuccioli.

Parrebbe, secondo le informazioni giuntomi, che sia già stato individuato un terreno che possa essere utilizzato come ricovero per gli animali ed agli scopi clinici di cui sopra e parrebbe che detto bene, sequestrato alla mafia, e tutt’ora inutilizzato, ben si presterebbe alle funzioni sopra descritte qualora venisse reso agibile con l’utilizzo dei fondi.

Va ricordato che detti fondi devono essere utilizzati entro il 31/12/2019 e non è ammissibile che, una volta destinati dallo Stato al gravissimo problema del randagismo che ha fatto salire la Sicilia tra i luoghi più biasimati d’Europa, gli stessi vengano spesi per altri capitolati quando l’esigenza di strutture idonee alle esigenze legate al randagismo è insopperibile.

Con la presente, quindi, SONO A DIFFIDARVI dal non voler utilizzare la somma pari ad euro 25.000,00 per altre incombenze che non siano relative alla ragione per la quale detta somma è stata irrogata e cioè ad iniziative volte al maggior benessere degli animali e a contrastare i purtroppo noti casi di maltrattamento e di sofferenze evitabili agli animali, condotte che costituiscono reato e cioè, quantomeno, violazioni degli artt. 544 ter c.p. e 544 ter comma terzo c.p. e 544 bis c.p.

E vi DIFFDO dal far scadere il termine per l’utilizzo dei fondi, avvertendoVi fin d’ora che qualora il denaro destinato alla microchippatura, assistenza, ricovero, sterilizzazione, soccorso di ogni tipo avente come fine l’agevolazione delle adozioni, venga stornato o usato per altre situazioni per effetto del noto meccanismo degli avanzi di cassa, le associazioni da me rappresentate di vedranno costrette ad adire la Procura della Repubblica competente per territorio”.

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