Rifiuti, la Mirto via da Monreale. Corsa contro il tempo per evitare il collasso

Giorgio Vaiana

Cronaca - Il caso

Rifiuti, la Mirto via da Monreale. Corsa contro il tempo per evitare il collasso
Obiettivo, evitare l'emergenza igienico-ambientale della mancata raccolta rifiuti e il licenziamento dei dipendenti

22 Agosto 2019 - 19:25

Una corsa contro il tempo per evitare due “tragedie”: l’emergenza igienico-ambientale della mancata raccolta rifiuti e il licenziamento dei dipendenti che lavorano per il servizio di raccolta rifiuti. La questione Mirto a Monreale si è rivelata più seria di quanto molti avevano ipotizzato. Il prefetto di Palermo Antonella De Miro, ha inviato alla ditta Mirto di San Cipirello una interdittiva antimafia che impedisce la prosecuzione di rapporti della ditta con la pubblica amministrazione. Un documento importante che praticamente ha annullato il contratto della ditta con i comuni di San Giuseppe Jato, San Cipirello e Monreale per la raccolta rifiuti. Grave già la situazione a San Giuseppe Jato e San Cipirello dove il servizio è stato sospeso in attesa dell’individuazione della nuova ditta che si dovrà occupare della raccolta rifiuti.

A dire la verità, nei due comuni del comprensorio monrealese, il servizio era stato affidato alla ditta “Fl Mirto”, che aveva affittato il ramo d’azienda della ditta “F. Mirto”. Insomma erano due modi di chiamare la stessa cosa. Infatti il titolare delle due aziende era la stessa persona. L’inchiesta che ha portato allo scioglimento del comune di San Cipirello per mafia è partita proprio dalla questione affidamento servizio rifiuti. “E’ emerso – si legge nelle motivazioni dello scioglimento – un sostanziale monopolio del servizio dal quale hanno tratto vantaggio due imprese i cui titolari sono “vicini” al primo cittadino e/o stretti congiunti di soggetti contigui o riconducibili alla locale criminalità”. La gestione dell’impresa, infatti, sarebbe nelle mani di una figura considerata un tempo vicina a Balduccio Di Maggio e Giuseppe La Rosa. L’uomo venne arrestato nell’ambito di una operazione della Dia nel 2002 con l’accusa di associazione mafiosa, danneggiamenti ed estorsione. Nel 2004, però, proprio le dichiarazioni dell’allora collaboratore di giustizia La Rosa, pur confermando amicizie e frequentazioni con il clan, scagionarono l’imprenditore sancipirellese dalle accuse.

Nel 2018, l’ispezione voluta dal ministero dell’Interno, si concentrò non solo sull’affidamento del servizio di raccolta rifiuti, ma anche sul conferimento della frazione organica presso l’impianto di stoccaggio, “caratterizzata da numerose anomalie, in particolare per quanto riguarda la valutazione delle offerte”. Secondo gli ispettori, infatti, la Mirto avrebbe beneficiato di un particolare “diritto di prelazione” rispetto alle concorrenti. Nel 2018, a luglio e a novembre il comune di San Cipirello, a guida Vincenzo Geluso, premiò la Mirto con 233 mila euro di affidamenti per la buona percentuale di raccolta differenziata raggiunta attraverso due proroghe ritenute “arbitrarie” dalla commissione ispettiva inviata dal Ministero dell’Interno. Il sindaco disse che aveva agito così “per l’impasse burocratico che frenava l’entrata in funzione dell’Aro di San Giuseppe Jato e San Cipirello”. Oggi, invece, proprio l’Aro “Jato ambiente” è stato attivato dopo l’arrivo dei commissari straordinari. E nei giorni scorsi è già stato pubblicato un bando per garantire 9 mesi del servizio di raccolta in entrambi i Comuni.

A Monreale, invece, la situazione è molto complessa. Il sindaco Alberto Arcidiacono, dopo aver ricevuto la lettera del prefetto si è subito messo in moto. L’obiettivo, come detto, è quello di evitare non solo il collasso della raccolta rifiuti, ma anche quello di mantenere il personale al lavoro. Una cosa, tra l’altro, prevista dal bando di gara per l’affidamento del servizio. Così, oggi, il sindaco ha incontrato i vertici della ditta di Marsala in provincia di Trapani, la New System, che aveva partecipato allo scorso bando per la raccolta dei rifiuti arrivando però al secondo posto, perché aveva proposto un minore ribasso, quindi un costo più elevato. Il sindaco ha incontrato i vertici, chiedendo la disponibilità ad assumersi l’impegno di subentrare immediatamente nel servizio, accorpando anche i lavoratori. I colloqui sono stati avviati. E nei prossimi giorni per il sindaco e i suoi collaboratori saranno momenti delicatissimi, visto che andranno verificati tutti i documenti della ditta trapanese, sempre se questa darà l’ok. Intanto la Mirto continuerà ad operare, per evitare l’emergenza rifiuti. Nei prossimi giorni, se non nelle prossime ore, se ne saprà di più.

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