“Dovevamo bere lacrime e sangue”, rivelazione choc di una ragazza nigeriana

Redazione

Palermo - Palermo

“Dovevamo bere lacrime e sangue”, rivelazione choc di una ragazza nigeriana
Sono numerosi i segreti rivelati dai due pentiti della mafia nigeriana, rivelati i riti, anche violenti per l'affiliazione.

04 Aprile 2019 - 08:07

Colpo alla mafia nigeriana nello storico di mercato di Ballarò. L’Operazione “No fly zone” della polizia di Stato contro il clan straniero di matrice cultista, “Eiye”, ramificato in tutto il territorio nazionale ha permesso di smantellare una costola della mafia nigeriana a Palermo. Il blitz è scattato all’alba e non è il primo episodio. La Squadra Mobile di Palermo ha eseguito 13 fermi di indiziato di delitto emessi dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo nei confronti di nigeriani accusati di far parte dell’associazione a delinquere di stampo mafioso. L’attività investigativa ha preso spunto dalla denuncia di una ragazza nigeriana vittima di tratta e di sfruttamento della prostituzione, che ha fornito agli agenti significativi elementi in ordine all’appartenenza agli Eiye del suo sfruttatore.

Dalle denuncia di una donna sono scattate le prime indagini. Una microsopia ha permesso di registrare quanto accadeva in una casa di Ballarò a Palermo. L’adepto, a conferma di quanto raccontato dai collaboratori, viene prima spogliato e poi preso a calci e pugni. Successivamente è costretto a bere un liquido composto dal suo stesso sangue e le sue lacrime. “Lacrime e sangue vengono mescolate con alcol, riso e tapioca, viene chiesto di giurare fedeltà e totale silenzio sulle pratiche dell’organizzazione”, si sente nelle registrazioni.

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