Le polemiche sul forno crematorio a Santa Cristina, il sindaco spiega

Redazione

Regione - La replica

Le polemiche sul forno crematorio a Santa Cristina, il sindaco spiega
A preoccupare non solo i rischi per la salute e per l’ambiente, ma il cosiddetto "turismo funerario"

06 Giugno 2023 - 17:01

Non si arrestano le polemiche per la realizzazione a Santa Cristina Gela, di un forno crematorio. Su molti balconi del comune in provincia di Palermo, sono spuntati degli striscioni con la scritta “No al forno crematorio”. Eppure, nel piccolo paese di appena seicento abitanti il tema del forno è diventato di strettissima attualità. A preoccupare non solo i rischi per la salute e per l’ambiente, ma il cosiddetto “turismo funerario”. Tanto che il sindaco, Giuseppe Cangialosi, è dovuto intervenire per spiegare i motivi della realizzazione del forno crematorio. Per bloccare la delibera comunale e la costruzione del forno, residenti, titolari di aziende agricole e degli agriturismo hanno promosso nei mesi scorsi una raccolta firme. L’iniziativa, che ha fatto registrare duecentoquaranta adesioni, è stata ritenuta inefficace dal sindaco Giuseppe Cangialosi. “Il territorio di Santa Cristina Gela – dicono i residenti – è apprezzato, da molti, per i vigneti di pregio e per i prodotti caseari di qualità, come la ricotta, la tuma, il caciocavallo e i caratteristici cannoli”.

“Alla luce delle criticità strutturali che rendono il nostro cimitero bisognoso di manutenzione straordinaria – dice il sindaco – l’amministrazione comunale ha deciso di valutare il progetto presentato in vari comuni, tra cui il nostro, che prevede la realizzazione di un tempio crematorio. Premesso che l’alternativa sarebbe contrarre un debito e tassare i cittadini, l’amministrazione ha valutato scrupolosamente il progetto assicurandosi, attraverso pareri autorevoli, che non ci fossero rischi per la salvaguardia dell’ambiente e dalla salute pubblica. Partendo da questo presupposto imprescindibile l’amministrazione ha posto delle condizioni a vantaggio della comunità approvate regolarmente in sede di Consiglio Comunale aperto al pubblico. Il progetto di fattibilità è stato illustrato a tutti i consiglieri prima che fossero avviate le procedure amministrative. Ciò per sottolineare l’assenza di autocrazia, il rispetto per le Istituzioni democratiche e l’assoluta osservanza delle prescrizioni di legge”.

“E’ passato quasi un anno e mezzo e nessuno ha presentato un documento tecnico scientifico che attestasse la pericolosità dell’opera o la sua illegale realizzazione – prosegue il primo cittadino – Oggi le procedure di gara sono state espletate e qualcuno ha pensato bene di strumentalizzare preoccupazioni infondate diffondendo informazioni false con l’obiettivo di screditare l’Amministrazione. Nessuno è riuscito a dimostrare la presenza di fumi neri, polveri depositate sui terreni e malattie generate dal funzionamento corretto del forno. E’ ridicolo parlare di turismo funerario quando è stato garantito che le salme non transiteranno nel centro storico bensì nelle strade extraurbane. Io, come autorità sanitaria locale, vigilerò sempre sul buon funzionamento dell’opera che seguirà le normative vigenti e subirà i controlli dagli enti preposti a garanzia e tutela della salute pubblica. Più volte è stato ribadito che nel momento in cui qualcuno dimostrasse la pericolosità dell’opera potrà esserne sospesa la realizzazione o il funzionamento. Comprendiamo la preoccupazione dei cittadini derivante dalla particolarità dell’opera, ma basta allargare lo sguardo per capire che nel resto dell’Italia e dell’Europa la cremazione è una pratica ampiamente utilizzata e rappresenta una scelta ecologica e sostenibile, rispetto alla sepoltura tradizionale che richiede un continuo uso di terreni, e che espone l’ambiente a un rischio igienico sanitario quando non ci sono loculi disponibili per garantire una degna sepoltura ai propri cari”.

Secondo i progettisti, nel forno crematorio, una volta ultimato, potranno essere incenerite ogni anno tremila salme provenienti da altri Comuni della Sicilia.

 

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