Romanotto lascia la Lega: “Fallito tentativo di creare classe dirigente nuova”

Redazione

Cronaca - Le dimissioni

Romanotto lascia la Lega: “Fallito tentativo di creare classe dirigente nuova”
Le riflessioni fatte da alcuni commissari della Lega in provincia, che hanno portato alle dimissioni

18 Luglio 2022 - 08:44

“Il progetto che ci ha fatto entrare in Lega quattro anni fa non esiste più. Quella Lega che parlava di autonomia della Sicilia, di federalismo, di buon governo, che era vicina alle famiglie e che voleva essere di rottura con un sistema  politico siciliano malato, ormai è solo un ricordo”, a scriverlo è Giuseppe Romanotto, commissario cittadino e candidato sindaco a Monreale nelle ultime amministrative del 2019, del partito guidato da Matteo Salvini, con Giusto lo Franco, commissario cittadino di Misilmeri e Salvatore Cappadonia, commissario cittadino di Cerda.

“La verità – spiega Romanotto – è che è fallito il tentativo di creare una classe dirigente nuova radicata nel territorio, i cittadini se ne sono accorti perché abbiamo imbarcato di tutto, e la Lega in Sicilia ha perso di credibilità nei confronti degli elettori. Prova ne è il fatto che quattro anni fa alle elezioni comunali la Lega aveva raggiunto risultati a due cifre, mentre, alle ultime amministrative, nonostante si sia presentata sotto falso nome di “Prima l’Italia” è riuscita per miracolo a superare la soglia di sbarramento del 5% in città come Palermo e Messina. L’attuale dirigenza siciliana della Lega è distante anni luce dal nostro modo di intendere la politica. Ed è per questo che noi commissari cittadini della Lega rassegniamo le dimissioni“. “La nostra Sicilia – concludono Romanotto, Lo Franco e Cappadonia – ha bisogno di un progetto politico forte e credibile che scardini le dinamiche che hanno reso questa terra un inferno per i suoi cittadini”. Nei prossimi giorni sono previste altre dimissioni.

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