Il bambino morso in piazza, l’Aidaa: “Rieduchiamo noi il cane randagio”

Redazione

Cronaca - La vicenda

Il bambino morso in piazza, l’Aidaa: “Rieduchiamo noi il cane randagio”
Il gruppo si è detto disponibile al recupero del cane

20 Giugno 2021 - 12:55

Un bambino di sette anni ieri pomeriggio in piazza Guglielmo a Monreale è stato morso da un cane. Il bambino è stato trasportato in ospedale per suturare la ferita e per gli accertamenti del caso (leggi questo articolo per maggiori dettagli). Sulla vicenda è intervenuta l’associazione italiana difesa animali ed ambiente che ha sede a Pregnana Milanese in provincia di Milano. Per il bambino, dicono dall’associazione “nulla di gravissimo né di irreparabile”. Ma la vicenda, secondo il gruppo “ha scatenato l’ennesima voglia di molti di chiedere l’abbattimento dei cani randagi che come sappiamo nella zona di Monreale, nonostante l’impegno dei volontari sul territorio, sono tanti”.

Ecco perché il gruppo si è detto disponibile al recupero del cane che ha morsicato il bimbo senza però sottovalutare il problema del randagismo nell’isola. “Come prima cosa ci auguriamo che il bimbo morsicato guarisca presto e che questo fatto non lasci nessuno strascico. Siamo vicini a lui ed alla sua famiglia alla quale vogliamo fare sentire tutto il nostro affetto – scrive in una nota l’associazione animalista Aidaa – Non possiamo però dimenticare che molto spesso le situazioni in cui si verificano questi fatti vanno analizzate tenendo conto del quadro generale in cui avvengono, per questo siamo pronti se necessario a fare i passi necessari per salvare e rieducare questo cane. Tutto ciò premesso non possiamo non ricordare che il problema del randagismo esiste in quella zona e solo una seria campagna di sterilizzazioni dei randagi può in prospettiva mettere fine al fenomeno stesso. Per questo occorre da una parte che la Regione siciliana intervenga rapidamente con un piano di sterilizzazione, e supporto ai volontari che operano in quella zona. Volontari che sono veri e propri eroi. Poi si deve mettere fine anche alla tratta dei cani verso il nord che purtroppo in alcuni casi è diventata la prima fonte di reddito di alcuni finti volontari che non fanno sterilizzare le femmine per alimentare il mercato dei cani inviati nel nord. Per questo nei prossimi giorni presenteremo una serie di idee per constrastare entrambi i fenomeni sia del randagismo che del mercato nero dei cani”.

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