Dati Covid falsati, Musumeci: “Zone rosse chieste da noi, fiducia in Razza”

Redazione

Regione - La dichiarazione

Dati Covid falsati, Musumeci: “Zone rosse chieste da noi, fiducia in Razza”
Il presidente Musumeci, ha parlato a Omnubus su La7, dopo l'inchiesta e gli arresti per i presunti dati falsati sul Covid

30 Marzo 2021 - 09:26

Dati falsati sul Covid in Sicilia per tenere a bada, almeno dal punto di vista contabile il fenomeno e i provvedimenti conseguenti, evitando le restrizioni della zona rossa. Il governatore Nello Musumeci si dice “Sorpreso, noi le zone rosse le abbiamo anticipate, non nascoste. Dobbiamo avere rispetto per l’attività della magistratura, così come ho fiducia nell’assessore Razza: se dovesse risultare responsabile prenderebbe da solo le decisioni conseguenti. Bisogna essere sereni e fiduciosi nell’operato della magistratura: sono convinto che la verità emergerà presto. Abbiamo agito nella massima trasparenza, con rigore e fermezza; fino a due settimane fa abbiamo chiesto noi a Roma la zona rossa. Facciamo andare avanti le indagini: del resto gli avvisi di garanzie servono a questo, a fare chiarezza e poi ne trarremo le conclusioni”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, a Omnubus su La7, dopo l’inchiesta e gli arresti alla Regione siciliana per i presunti dati falsati sul Covid. Tre gli arrestati questa mattina dai carabinieri. Indagato l’assessore alla Salute Ruggero Razza.

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. “Ho sempre ripetuto che la classificazione dei territori in base ai colori non andava e non va considerata come un concorso a premi né, tantomeno, una partita a poker dove bluffare per vincere di più – ha detto Orlando -. La zona rossa, soprattutto se il Governo regionale e nazionale intervengono con i giusti ristori e sostegni alle imprese e alle famiglie, è lo strumento per salvare vite umane. Più volte, fino a pochi giorni fa ho sollecitato e richiesto che fossero forniti ai sindaci e ai cittadini dati corretti, costanti e scientificamente validi. Ancora oggi, però, i sindaci hanno dati contrastanti, incerti e non conoscono i dati sullo stato di occupazione dei posti letto. Per tutto questo il Comune di Palermo si costituirà Parte Civile in questo procedimento giudiziario, visto che proprio sui dati si sono basate molte scelte e provvedimenti amministrativi in questi mesi. Come Presidente dell’Anci Sicilia convocherò il Direttivo per valutare tutte le iniziative da assumere ivi compresa la costituzione di Parte Civile e ogni altra azione a garanzia del rispetto del diritto alla salute di tutti e dell’esercizio corretto delle competenze comunali”.

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