Volantini choc a Pennisi, la solidarietà dalla comunità monrealese

Guglielmo Francavilla

Cronaca - Monreale

Volantini choc a Pennisi, la solidarietà dalla comunità monrealese
Messaggi di solidarietà arrivano a Monsignor Michele Pennisi

23 Maggio 2019 - 12:23

“La Comunità diocesana condanna il vile gesto di ignoti che, attraverso volantini sparsi nottetempo nel viale di accesso al Palazzo Arcivescovile e affissi in vari posti di Monreale, diffamano monsignor Michele Pennisi come protettore dei mafiosi, esprime vicinanza e sostegno al suo Pastore, da sempre impegnato nella lotta alla mafia”. A dichiararlo è Antonino Dolce, Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Monreale, intervenendo sulla vicenda dei volantini affissi ieri nelle strade di Monreale.

“Ne sono prova – ha detto Antonino Dolce – oltre i frequenti riferimenti nelle omelie, anche il decreti con i quali vieta ai mafiosi di fare parte delle confraternite e di svolgere il ruolo di padrini di battesimo o di cresima e non sono neppure mancati gli appelli alla conversione lanciati ai mafiosi in vari suoi interventi, soprattutto in occasione della presentazione di “Convertitevi!”, la Lettera dei Vescovi di Sicilia a venticinque anni dall’appello di San Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi di Agrigento. La Diocesi – conclude il Vicario – auspica che presto si possa fare luce sull’ingiusto attacco diffamatorio”.

Dopo i messaggi da parte dell’ex sindaco Piero Capizzi e della rappresentante legale della Cooperativa Cristo Pantocratore Ivana Marceca, arriva la condanna del gesto anche da parte del sindaco di Monreale Alberto Arcidiacono che esprime la sua solidarietà nei confronti del l’arcivescovo Michele Pennisi: “Vittima di una accusa diffamatoria”.

“Avendo avuto contezza – ha dichiarato il Alberto Arcidiacono – attraverso i media locali, di un volantino avente ad oggetto accuse estremamente proditorie e diffamanti, rivolte a Monsignor Pennisi, frutto di una totale misconoscenza della storia dell’uomo e del prelato, a cominciare da un episodio che definirei emblematico, risalente al 2007, quando si rifiutò di celebrare a Gela il funerale di un boss mafioso ucciso in un conflitto a fuoco con le forze dell’ordine. Un uomo che è stato anche sotto scorta per aver subìto minacce di morte dalla compagine mafiosa Gelese, al quale pertanto andrebbe dimostrata la massima e incondizionata gratitudine per il suo operato, invece di renderlo oggetto di accuse nauseabonde ispirate da chissà quali intenti mefitici, esprimo pertanto il mio sdegno per l’accaduto e la mia più sentita e profonda solidarietà a Monsignor Pennisi”.

Solidarietà al Vescovo anche da parte di Valentino Mirto, presidente diocesano delle Confraternite e presidente della Confraternita del Santissimo Crocifisso di Monreale: “Un gesto vergognoso verso un uomo che da sempre si è battuto contro la mafia e i suoi adepti – dice il presidente – Siamo vicini a Monsignor Pennisi e gli ribadiamo la nostra stima e affetto”.

Solidarietà anche dall’ex assesore del comune di Monreale, Toti Zuccaro: “Un gesto vile – dice – Volantini denigratori che diffamano il nostro Vescovo, da sempre impegnato a condannare mafia e mafiosi”.

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