Pennisi: “Notizie diffamatorie. Se ne occuperà la Magistratura”

Giorgio Vaiana

Cronaca - Monreale

Pennisi: “Notizie diffamatorie. Se ne occuperà la Magistratura”
Il caso del volantino trovato a Monreale

22 Maggio 2019 - 11:00

Lo intercettiamo mentre si trova a Roma a partecipare ad un congresso. L’Arcivescovo di Monreale Michele Pennisi, appresa la notizia del volantino appeso in varie zone di Monreale contro di lui e due associazioni (leggi questo articolo), ha voluto dire la sua.

“Non è la prima volta che ricevo un volantino simile – dice l’Arcivescovo – Si tratta di una notizia diffamatoria ed abbiamo già provveduto a fare regolare denuncia ai Carabinieri. So per certo che la pubblica sicurezza sta già indagando per tentare di risalire al colpevole di questa iniziativa senza senso”.

Poi Pennisi precisa: “Non conosco né la cooperativa né l’associazione. Nel 2017 ho fatto una visita ai malati ospiti del Cta, ma come faccio altre mille visite alle persone che hanno bisogno durante tutto l’anno. Non saprei davvero cosa dire, cado dalle nuvole”.

Pennisi, però è sereno: “Quando uno ha il cuore pulito non c’è motivo di preoccuparsi – dice l’Arcivescovo – Ora è compito delle Forze dell’Ordine individuare l’autore del gesto e tentare di capire cosa lo ha spinto a farlo. Secondo il mio parere, o è qualcuno di qualche cooperativa concorrente che ha perso un bando, oppure è uno che è stato licenziato e vuole vendicarsi. Mettendo in ballo il Vescovo pensa di ottenere un risalto mediatico più forte. Noi siamo sereni. Attendiamo gli sviluppi della vicenda. Sono certo che i Carabinieri lo prenderanno. Poi ci sarà un regolare processo. Perché di fronte a notizie diffamatorie che non solo riguardano la mia persona, ma anche la Chiesa di Monreale, non pssiamo fare altro”.

Monsignor Pennisi, nei suoi anni di lavoro pastorale, non ha mai avuto timore a rivolgere pesanti accusi ai mafiosi e cosa nostra, invitando i boss a convertirsi e collaborare con la giustizia. Fece clamore il caso del decreto che vietava ai mafiosi di essere padrini di battesimo, così come la sua invettiva rivolta alle confraternite.

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