“Porte del mio ufficio sempre aperte per qualunque sindaco sarà eletto”

Giorgio Vaiana

Cronaca - Monreale

“Porte del mio ufficio sempre aperte per qualunque sindaco sarà eletto”
Ieri Nello Musumeci, presidente della regione siciliana, in città "per prendere un caffé con il candidato sindaco Alberto Arcidiacono"

25 Aprile 2019 - 10:52

Un sottile equilibrio tra il suo ruolo istituzionale, quello di governatore della Sicilia e quello di appartenente alla corrente di destra. Ieri Nello Musumeci, presidente della regione siciliana, è arrivato a Monreale “per prendere un caffé con il candidato sindaco Alberto Arcidiacono“, ha spiegato in piazza.

Nessun comizio, “perché sono finiti i tempi in cui un presidente della regione condizionava e influenzava il voto. La politica si fa con un certo stile”. Ed in effetti Musumeci è sempre misuratissimo ed equilibrato quando parla elle prossime amministrative. Senza mai fare nessun riferimento all’amministrazione uscente, quella guidata da Piero Capizzi. Se non per una stilettata: “Guardando tra le carte della Regione – dice Musumeci – il comune di Monreale ha partecipato rarissime volte ai nostri bandi. E credo che sia sbagliato, visto che spessso, questo è l’unico modo per portare risorse al comune e affrontare qualche problema”.

Alle prosime amministrative ci sarà anche la sua corrente politica “#diventeràbellissima“, con Marco Intravaia “e tanti amici che sostengno Arcidiacono – spiega il governatore – Monreale ha il diritto di tornare ad essere una città protagonista e per farlo serve un sindaco che voglia compiere un atto di amore nei confronti di questa città accompagnato da una squadra che lo segua”.

Ma arriva una precisazione: “Chiunque sarà eletto – dice Musumeci – troverà sempre aperte le porte del mio ufficio. Il dialogo è fondamentale”. Monreale, per Musumeci, sta vivendo un momento di difficoltà, “perché spesso qui si privilegia l’identità all’appartenenza” Poi si parla dei soldi per il complesso museale Guglielmo II: “Il mio governo è nemico delle opere incompiute – dice Musumeci – il complesso è solo una testimonianza. In Sicilia ci sono 130 opere ferme che, se riattivate, metterebbero in giro centinaia e centinaia di milioni di euro. E’ difficile, non bastano certo 5 anni, il mio mandato, ma servono almeno 10 anni perché la Sicilia possa diventare competitiva. Abbiamo messo un punto sul passato, ora è un modo nuovo di governare”.

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