Monreale, tutto quello che non c’è piaciuto della Festa del Crocifisso

Roberto Chifari

Cronaca

Monreale, tutto quello che non c’è piaciuto della Festa del Crocifisso

04 Maggio 2018 - 18:41

C’è un altro lato della medaglia ed è quello che avviene attorno alla festa del Crocifisso, che ogni anno accoglie a Monreale migliaia di fedeli. Ed è la faccia della decenza e del decoro urbano di una cittadina che da tre anni non è più un semplice borgo siciliano ma fa parte, insieme a Palermo, di un più ampio itinerario arabo-normanno. Per questo quello a cui abbiamo assistito stona con una festa dall’altissimo valore religioso. Colpisce assistere alla decadenza di chi non ha una visione più ampia di come organizzare l’accoglienza a turisti e visitatori.

Ieri in occasione della festa del Crocifisso c’erano proprio tutti e non ci riferiamo ai protagonisti della festa, rovinata dalla pioggia, ma a chi in queste occasioni crea un business illegale: dai venditori ambulanti agli imbonitori di cianfrusaglie. Da chi in barba alle condizioni minime di igiene ha venduto cibo e bevande piazzandosi la sera prima e invadendo di conseguenza tutta l’area pedonale, dai giostrai che hanno costretto i residenti a vivere tappati in casa al fioraio che ha preso “possesso” di un’intera piazza comunale (comunque regolarmente autorizzato dal comune con tanto di pagamento del suolo pubblico). E poi non potevano mancare i posteggiatori abusivi che per tutta la festa hanno presidiato il territorio come vedette imponendo il pizzo da 2 euro a salire in base alla posizione della propria auto. E poi ci sono i diritti calpestati dei disabili “costretti” loro malgrado a cedere il posto riservato, legittimamente assegnato dal Comune, per fare spazio all’ennesima bancarella.

Non abbiamo nulla contro una festa simbolo di Monreale, tra le più seguite di Sicilia, con oltre diecimila persone che sono tornate in paese proprio in occasione della celebrazione, ma è il biglietto da visita che non convince per chi deve fare dell’accoglienza il suo fiore all’occhiello. L’Unesco ha imposto regole rigide a Palermo e Monreale, come l’istituzione di nuove aree pedonali in prossimità dei siti archeologici e il capoluogo siciliano ha liberato dalle auto tutti i luoghi simbolo del percorso arabo-normanno. Negli ultimi tre anni sono diventate pedonali piazza Parlamento, Porta Nuova, piazza Bologni, il Cassaro, piazza Sant’Anna, piazza San Domenico e l’area di San Giovanni degli Eremiti. Monreale deve fare di più e lo deve soprattutto per se stessa.

Piccolo appunto sulla viabilità: perché non è stata chiusa via Palermo? Assurdo vedere i vigili dover dirigere il traffico delle auto a due passi dalla piazza in mezzo ad una folla colossale. Adesso l’appuntamento è per domenica prossima. Si recupera la processione del Santissimo Crocifisso che ieri non si è potuta fare a causa della fitta pioggia, ma c’è già chi storce il naso e sono residenti e commercianti preoccupati per le conseguenze cui saranno costretti a convivere nelle prossime 48 ore. C’è chi non vede l’ora sia già lunedì.

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Un commento a “Monreale, tutto quello che non c’è piaciuto della Festa del Crocifisso”

  1. fabio ha detto:

    caro-roberto-noi-non-abbiamo-preso-possesso-della-piazza-siamo-stati-autorizati-con-tanto-di-suolo-publico-pagato-e-poi-siamo.stati-i-piu-fotografati-diquesto-paese-valla-a-vedere-ora-la-piazza.in-tutto-il-suo-squallore-abbiamo-ricevuto-conplimenti-da-tutti-i-nostri.concintadini-e-anche.da-persone,che,venivano-da-fuori-se-a-qualcuno-di-quella-piazza-non-piace-questa-meraviglia-per-il-suo-interesse.questo.mi.dispiace-da-monrealese.comunque-citando-una-frase-del-grande-toto-signori-si-nasce -non-lo-si-diventa-buonaserata

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