Nuovo piano di riequilibrio, la Ficano si tira indietro: “Non possiamo fare miracoli”

Redazione

Cronaca

Nuovo piano di riequilibrio, la Ficano si tira indietro: “Non possiamo fare miracoli”

12 Gennaio 2018 - 14:37

C’è stupore, ma anche qualcosa in più. Il consiglio comunale di ieri sera, in cui non è stata approvata, per mancanza di numero legale al momento del voto, la proposta della Giunta di presentare un nuovo piano di riequilibrio e quindi tentare di evitare il dissesto, ha fatto emergere alcuni punti su cui il sindaco Piero Capizzi ora dovrà riflettere. Dopo le dichiarazioni del sindaco ai consiglieri, sul perché era necessario votare in maniera positiva questa richiesta, ha preso la parola il segretario generale Domenica Ficano. Una lunga (e a tratti noiosa) dissertazione di numeri uno dopo l’altro, di accuse, tentativi di volersi quasi discolpare dalla bocciatura del primo piano di riequilibrio (non redatto, in realtà, quando c’era lei). Poi due colpi da teatro: il primo è quello dell’accusa al dirigente Maurizio Busacca che non avrebbe, a quanto dice il segretario, dato una sola mano a cercare “pezze di appoggio” da presentare alla Corte dei Conti dopo il primo rifiuto. Una situazione anomala che, come racconta la stessa Ficano, li ha costretti a scartabellare carte in archivi vetusti e polverosi. La seconda, però, è quella più grave: “Non possiamo fare miracoli – dice – In 45 giorni io e i miei uffici non siamo in grado di fare un nuovo piano di riequilibrio”. In aula è calato il gelo. Anche il sindaco Piero Capizzi è rimasto per un attimo interdetto. Ora, però, lo stesso Capizzi dovrà prendere delle decisioni. La dirigenza, ieri, si è mostrata debole e forse non adatta al “cambio di logica” che ha sempre sostenuto il Primo Cittadino. La Ficano dovrà chiarire al sindaco i motivi di questo sfogo fatto in aula. E Capizzi dovrebbe cominciare a verificare, con maggiore assiduità, il lavoro dell’intero corpo dirigenziale, che oggi appare una macchina lenta e farraginosa che soffre e blocca l’intero comune. Serve, forse, una ventata di aria fresca.

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