Coronavirus, la natura si riprende i suoi spazi: il gheppio che abita in Cattedrale

Redazione

Palermo - Il video del Wwf

Coronavirus, la natura si riprende i suoi spazi: il gheppio che abita in Cattedrale
Non poteva scegliere residenza più prestigiosa questa "mamma" di Gheppio, per far nascere i propri pulcini

05 Maggio 2020 - 09:39

In tempi di emergenza coronavirus la natura trionfa, anche nel giorno dell’inizio della Fase 2. Ieri 4 maggio infatti in pieno centro storico a Palermo bellezza su bellezza: un Gheppio frequenta i merletti della cattedrale normanna di Palermo. “Probabilmente c’è un nido dove presto involeranno altri piccoli Gheppi – spiegano dal Wwf -. Un esempio di come la natura, se lasciata tranquilla, sa restituirci queste straordinarie sensazioni”.

Il video è stato realizzato con una piccola fotocamera digitale da un socio del Wwf Sicilia Nord Occidentale che, passando dalla straordinaria mole della Cattedrale palermitana, chiusa per l’emergenza sanitaria in corso, sente il tipico verso del Gheppio, un uccello straordinario, l’unico, insieme al Grillaio e alla più grande e maestosa Poiana, ad adottare una particolare tecnica di volo chiamata “a Spirito Santo”, ovvero riesce a stare fermo in aria e puntare la sua preda che, una volta avvistata, ha poche speranze di sfuggirle.

La sequenza video offre anche la possibilità di osservare il volo e ascoltare il canto delle rondini e del Gabbiano reale, ormai grande frequentatore dei tetti di Palermo. Urban Nature, la Natura in città, è il grande progetto del Wwf per promuovere l’ambiente urbano. Questo video ne è un valido e straordinario esempio. Lunga vita a Ruggero, o meglio Costanza… la “Mamma Gheppio” della Cattedrale normanna, e ai suoi piccoli.

Quelli che vedete in foto invece sono state scattate a Monreale, sul timpano della ex chiesa di San Gaetano. Le foto sono state scattate da un lettore, che le ha gentilmente girate alla redazione. “Anche a Monreale – ci scrive Salvatore –  il cielo si arricchisce di acrobazie e canti di tante varietà di uccelli, anche di specie poco osservate e presenti nel centro abitato”. Le foto ritraggono una famiglia di gheppi che da alcune settimane ormai hanno scelto proprio la ex chiesa come dimora per i loro piccoli.

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