Lavoratori costretti a turni massacranti e stipendi da part-time: arrestato imprenditore per caporalato

Redazione

Palermo - Tra Carini, Partinico, Alcamo e Castellammare del Golfo

Lavoratori costretti a turni massacranti e stipendi da part-time: arrestato imprenditore per caporalato
Sequestrati 100mila euro e disposta l’amministrazione giudiziaria per una delle aziende

04 Luglio 2025 - 09:11

I finanzieri del Comando provinciale di Palermo, su delega della Procura della Repubblica, hanno eseguito un’ordinanza del Gip del tribunale del capoluogo, con cui sono stati disposti gli arresti domiciliari nei confronti di un noto imprenditore, accusato di aver sottoposto decine di dipendenti a gravi condizioni di sfruttamento. Contestualmente, è stato disposto anche il sequestro di circa 100mila euro, ritenuti profitto dei reati contestati. Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dai militari della Compagnia di Partinico, l’imprenditore – amministratore di fatto di tre società attive nel commercio al dettaglio di abbigliamento, elettronica e altri articoli – avrebbe gestito un vero e proprio sistema di abusi nei confronti del personale impiegato nei suoi 11 punti vendita, dislocati tra Carini, Partinico, Alcamo e Castellammare del Golfo.

Le violazioni contestate spaziano dalla corresponsione di salari difformi dai contratti collettivi nazionali alla mancata concessione di ferie e riposi. In molti casi, i lavoratori, formalmente assunti con contratti part-time, erano costretti a lavorare full-time, senza alcuna adeguata retribuzione. Gli accertamenti patrimoniali hanno confermato che diversi dipendenti si trovavano in condizioni di estremo bisogno economico, condizione che li costringeva ad accettare anche le situazioni più vessatorie. Agli atti anche l’utilizzo di sistemi di videosorveglianza non per finalità di sicurezza, ma per monitorare e controllare costantemente i dipendenti, arrivando a rimproverarli per pause o cali di rendimento. Un secondo imprenditore, formalmente titolare di alcuni dei punti vendita, è indagato per concorso nelle medesime condotte.

Oltre ai due imprenditori, sono state deferite all’autorità giudiziaria anche le tre società coinvolte per responsabilità amministrativa degli enti. Per una di queste, il Tribunale di Palermo ha disposto la misura dell’amministrazione giudiziaria per un anno, al fine di garantire la continuità aziendale sotto la supervisione di un amministratore terzo nominato dal giudice. Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari, sono state disposte perquisizioni nelle province di Palermo e Trapani, eseguite dal Gruppo di Palermo, per acquisire ulteriori elementi a supporto dell’indagine. L’operazione conferma l’impegno della Guardia di Finanza nella tutela dei diritti dei lavoratori e nel contrasto ai fenomeni di sfruttamento e illegalità nel mondo del lavoro.

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