È stato fermato con l’accusa di strage un giovane di 18 anni ritenuto coinvolto nella sparatoria avvenuta domenica scorsa a Monreale, durante la quale tre ragazzi hanno perso la vita e altri due sono rimasti gravemente feriti. Il provvedimento è stato eseguito questa notte dai carabinieri del Comando provinciale di Palermo, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale del capoluogo siciliano.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il giovane – residente a Palermo – sarebbe stato alla guida del motociclo utilizzato dal commando per raggiungere il luogo dell’agguato. Il mezzo è stato rintracciato ieri pomeriggio nel quartiere Zen, dove è stato sottoposto a rilievi da parte della Sezione Investigazioni Scientifiche dell’Arma. “Quando si è scatenata la rissa sono volati calci, pugni e spintoni. Credo che il tutto sia durato due minuti al massimo – ha riferito un testimone ai carabinieri –. Finita la scazzottata, ho sentito esplodere dei colpi di arma da fuoco. Non so come si chiamasse il soggetto che aveva con sé l’arma, ma questo era a bordo di una Bmw Gs nera vecchio modello, il quale sparava alcuni colpi in aria dallo stesso mezzo. Questo soggetto, che sparava mi ricordo che era basso e magro, mentre il conducente era alto circa un metro e novanta, con barba folta nera, entrambi indossavano il casco. Posso dirvi che sono stati esplosi molti colpi d’arma da fuoco anche quasi in simultaneo e ciò mi ha fatto pensare che ci fossero più armi. I colpi erano troppo ravvicinati”.
Durante le indagini, il 18enne si è presentato spontaneamente agli inquirenti, accompagnato dal proprio avvocato. Dopo l’interrogatorio, i Pubblici Ministeri hanno disposto il fermo del ragazzo, eseguito immediatamente dai carabinieri. Attualmente, il giovane si trova detenuto presso la Casa Circondariale “Pagliarelli” di Palermo. Le indagini dei carabinieri di Monreale proseguono per dare un volto alla seconda persona che ha sparato.