Traffico di migranti, due arresti tra Palermo e Agrigento: sgominata rete internazionale

Redazione

Palermo - L'operazione della polizia

Traffico di migranti, due arresti tra Palermo e Agrigento: sgominata rete internazionale
Farebbero parte di un'organizzazione criminale transnazionale dedita al traffico di migranti

08 Febbraio 2025 - 11:28

Un’operazione della Polizia di Stato ha portato all’arresto di due fratelli di origine bengalese, accusati di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina. L’indagine, condotta dalle Squadre Mobili di Palermo e Agrigento con il supporto del Servizio Centrale Operativo, è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia.

Secondo gli inquirenti, i due fratelli farebbero parte di un’organizzazione criminale transnazionale dedita al traffico di migranti, in particolare cittadini del Bangladesh. L’organizzazione operava con basi sia in Italia che in Bangladesh, avvalendosi della collaborazione di trafficanti in Libia, responsabili della gestione delle cosiddette safe house, veri e propri centri di detenzione dove i migranti venivano segregati e sottoposti a torture per costringerne le famiglie a pagare un riscatto in cambio della loro liberazione e della successiva traversata verso le coste siciliane.

Le indagini hanno rivelato il ruolo centrale di uno dei due fratelli, che avrebbe orchestrato viaggi clandestini dal Bangladesh alla Libia e, successivamente, verso l’Italia. A partire dal 2020, numerosi connazionali sarebbero arrivati a Lampedusa grazie al suo intervento. Il fratello maggiore, destinatario dello stesso provvedimento di fermo, avrebbe invece collaborato con la rete criminale almeno dal 2022, organizzando il trasferimento di migranti attraverso una rotta complessa: partenza da Dacca in aereo con scali a Dubai e in Siria, fino all’arrivo all’aeroporto di Bengasi, in Libia. Qui, le vittime sarebbero state rinchiuse per oltre un mese in condizioni disumane, sotto costante minaccia da parte dei trafficanti.

Le indagini hanno anche rivelato il costo del viaggio clandestino verso l’Italia: circa 11.000 euro a persona, pagati in più tranche. La prima parte, circa 6.000 euro, veniva consegnata direttamente ai familiari degli arrestati a Dacca, mentre il resto veniva versato ai membri dell’organizzazione nelle città di transito. L’arresto dei due fratelli è scattato lo scorso 2 febbraio all’aeroporto di Roma Fiumicino, dove uno dei due si era recato per accogliere il congiunto di ritorno dal Bangladesh. L’operazione ha visto la collaborazione della Polizia di Frontiera ed è stata il culmine di un’indagine che potrebbe portare a ulteriori sviluppi nel contrasto al traffico di esseri umani.

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