Corruzione, estorsione e voto di scambio, tre arresti: c’è un ex consigliere comunale

Redazione

Palermo - L'indagine dei carabinieri

Corruzione, estorsione e voto di scambio, tre arresti: c’è un ex consigliere comunale
Secondo l'accusa, dal 2002 avrebbe comprato i voti di Cosa nostra con soldi, buoni benzina, promesse di assunzioni

09 Aprile 2024 - 09:55

I carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo di Palermo hanno arrestato questa notte l’ex consigliere comunale di Fratelli d’Italia Mimmo Russo per concorso esterno in associazione mafiosa e traffico di influenze illecite aggravato dall’aver favorito l’associazione mafiosa. I militari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Palermo su richiesta dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia. Con Russo, finito in carcere sono stati arrestati e messi ai domiciliari anche Gregorio Marchese indagato per estorsione aggravata dal metodo mafioso e Achille Andò per corruzione.

Secondo quanto ricostruito Russo dal 2002 avrebbe comprato i voti di Cosa nostra con soldi, buoni benzina, promesse di assunzioni in cooperative e supermercati. “Le indagini hanno consentito di acquisire un grave quadro indiziario – dicono i carabinieri – in ordine al rapporto di reciproca convenienza esistente tra l’amministratore locale del comune metropolitano, in carica sino al giugno del 2022, ed esponenti di ‘cosa nostra’ palermitana”.

All’ex consigliere comunale rimasto, sindacalista, esponente di rilievo del centro destra palermitano, la procura contesta anche di aver provato a cambiare la destinazione d’uso di un terreno da agricola a commerciale (poi non riuscita) riconducibile ad Andò e di aver minacciato insieme a Marchese un professionista che lavorava per la società che gestisce l’ippodromo della Favorita per fargli ritirare alcune fatture presentate alla società. L’inchiesta, infine, ha ricostruito la promessa ottenuta dal politico di un pacchetto di assunzioni in una società che si occupa della grande distribuzione alimentare, in cambio di agevolazioni presso gli uffici del comune di Palermo e di un incarico di sottogoverno da attribuire a un rappresentante della medesima società commerciale.

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