“Alla vista del coltello, ho ancora paura”: la testimonianza di una donna vittima di violenza agli studenti di Monreale

Redazione

Cronaca - L'iniziativa alla Guglielmo II

“Alla vista del coltello, ho ancora paura”: la testimonianza di una donna vittima di violenza agli studenti di Monreale
Una donna ha raccontato tutte le violenze che ha subìto

23 Novembre 2023 - 10:08

Anche quest’anno l’istituto comprensivo Guglielmo II di Monreale ha celebrato la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Presso il plesso Leto-Piraino-Borsellino, sono intervenute, per stimolare gli studenti a riflettere su un tema così delicato e scottante, Francesca Stassi, responsabile della comunità Atena, una struttura ad indirizzo segreto per la protezione delle donne vittime di violenza e la psicologa Mariella Brunetta, entrambe figure di riferimento della Cooperativa Sociale Esopo. Con loro era presente, a testimonianza degli abusi subìti, una donna, la cui identità resta in anonimato. Per garantire la sua sicurezza, nel nominarla useremo il nome convenzionale Rosa.

Gli alunni delle classi III E e III F della Scuola Secondaria di Aquino, in presenza, e gli alunni delle classi III A e III B della sede centrale, in videoconferenza, hanno ascoltato con notevole interesse le testimonianze delle due operatrici, hanno interagito con loro e sono intervenuti con opportune domande. La Stassi ha spiegato ai giovani la funzione che le comunità rivestono nella nostra società. All’interno di queste case rifugio le donne vengono aiutate a recuperare la propria autostima. Il ritorno ad una vita normale, a causa delle violenze subite, è per loro complesso e pieno di difficoltà. Pertanto la presenza di queste comunità sul territorio è davvero molto importante per tutte quelle donne che, abusate e maltrattate, si rivolgono ad esse per ricevere protezione, sia per se stesse ma soprattutto per i loro bambini.

L’intervento di Rosa è stato uno dei momenti più toccanti. Rosa è riuscita a creare un silenzio tombale. “Non ce la facevo più, ma dovevo chiedere aiuto per i miei bambini” dice, e ancora: “Alla vista di un coltello ancora oggi ho paura” e poi si ferma, perchè le lacrime scendono sul suo viso e per la commozione non riesce più a proseguire. Le lacrime sono scese sui volti di quasi tutti i presenti e la sua testimonianza ha raggelato il sangue di parecchi. La scuola ha anche aderito alla campagna “Posto Occupato”, una campagna promossa dall’Asp Palermo-Equipe del Centro per le vittime di violenza, che propone di posizionare una “sedia” all’interno della scuola come simbolo e monito volto a mantenere viva la coscienza collettiva sul fenomeno. La sedia, dipinta interamente di rosso, decorata con frasi e parole d’amore e di incoraggiamento, pensate dai nostri studenti e dedicate a tutte le donne vittime di femminicidio, verrà collocata e resa ben visibile in uno spazio all’interno del nostro istituto.

Tutti gli studenti sono stati coinvolti, guidati dai loro docenti, in un dibattito su questa tematica tanto attuale e delicata. Alcuni alunni hanno realizzato cartelloni, altri riflessioni scritte, altri ancora poesie. In occasione di questa Giornata il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha speso parole ferme ed inequivocabili: “Un’azione efficace per sradicare la violenza contro le donne deve basarsi anzitutto sulla diffusione della prevenzione delle cause strutturali del fenomeno e su una cultura del rispetto che investa sulle generazioni più giovani, attraverso l’educazione all’eguaglianza, al rispetto reciproco, al rifiuto di ogni forma di sopraffazione”. Parole che tracciano una strada di speranza e impegno da parte di tutti. “Noi docenti, noi scuola in collaborazione con le famiglie dobbiamo sensibilizzare i nostri alunni, i nostri figli a contrastare modi di agire errati e violenti, dobbiamo provare ad educarli a saper gestire e controllare la rabbia, gli scatti d’ira, anche in situazioni di normale quotidianità – dicono i docenti della scuola monrealese – Un ringraziamento va alle operatrici che sono intervenute, ma il grazie più sentito va ai ragazzi che sono stati attenti e partecipi. I giovani sono la speranza di un futuro migliore, prendiamocene cura educandoli al rispetto dell’altro, del prossimo e della legalità”.

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