IL CAPITANO BASILE SEMPRE NEI NOSTRI CUORI

Redazione

Cronaca - Sono trascorsi 43 anni

IL CAPITANO BASILE SEMPRE NEI NOSTRI CUORI
Come ogni anno, Monreale ricorda il "suo" capitano con una sentita e partecipata cerimonia

04 Maggio 2023 - 11:15

Sono trascorsi ormai 43 anni dal quel tragico 4 maggio 1980, quando il capitano Emanuele Basile, rientrando verso la caserma al termine del festeggiamenti del Santissimo Crocifisso di Monreale, fu colpito alle spalle da colpi di arma da fuoco. I killer non si fermarono nemmeno davanti al fatto che il capitano portasse in braccio la figlia Barbara, che all’epoca aveva 4 anni ed era a fianco della moglie Silvana Musanti. Il capitano venne trasportato d’urgenza all’ospedale di Palermo dove i medici tenteranno di salvargli la vita con un delicato intervento chirurgico, ma muore durante l’operazione lasciando nel dolore la moglie e lo stesso Paolo Borsellino che era corso in ospedale.

Come ogni anno, Monreale ricorda il “suo” capitano con una sentita e partecipata cerimonia. Oggi, alla presenza dell’arcivescovo Gualtiero Isacchi, del prefetto Maria Teresa Cucinotta, dei vertici dell’Arma (tra questi Generale Culqualber Riccardo Galletta, il generale Rosario Castello comandante della Legione carabinieri Sicilia, generale Giuseppe De Liso comandante provinciale dell’Arma di Palermo, il tenente colonnello Giulio Modesti comandante del gruppo carabinieri di Monreale, il capitano dei carabinieri di Monreale Andrea Quattrocchi e il luogotenente Antonio La Rocca comandante della stazione di Monreale), del questore Leopoldo Laricchia e dei vertici delle forze dell’ordine siciliane. Insieme al sindaco di Monreale Alberto Arcidiacono con parte della giunta, la deposizione di una corona di fiori davanti il luogo in cui venne ucciso il capitano, in via Pietro Novelli. “Quello che accadde 43 anni fa – ha dichiarato il sindaco Alberto Arcidiacono – rappresenta una ferita insanabile. Da allora sono cambiate tante cose. La nostra comunità è diventata più matura e responsabile. Con rinnovata speranza oggi vogliamo guardare ad un futuro, come opportunità, piuttosto che come fonte di preoccupazione. Pertanto, oggi abbiamo il dovere di ricordare l’uomo, il carabiniere, il capitano Basile, elevando a nobiltà ogni nostro singolo gesto e chissà forse soltanto allora i più tristi dei ricordi profumeranno di libertà”.

“Sono trascorsi 43 anni dall’assassinio del Capitano Emanuele Basile per mano della mafia, mentre erano in corso i festeggiamenti del Santissimo Crocifisso. Monreale non ha mai dimenticato, e non dimentica, il suo sacrificio. Anche questa mattina insieme alle autorità, abbiamo deposto una corona di alloro davanti alla lapide che ricorda il punto in cui è caduto, sul corso principale del paese – dice Marco Intravaia, componente della Commissione Regionale Antimafia e presidente del Consiglio comunale di Monreale, dopo avere partecipato alla cerimonia commemorativa – Il capitano Emanuele Basile aveva avviato importanti indagini contro la mafia che non ha esitato ad assassinarlo, mentre passeggiava con la famiglia e la figlia di appena quattro anni, Barbara, sulle spalle. Ha avuto la lucidità di passare la bambina fra le braccia della moglie, prima di accasciarsi. La nostra comunità gli sarà sempre grata per l’alto valore civico che ha lasciato in eredità”.

Al Capitano Basile venne poi assegnata la “Medaglia d’oro al valor civile alla memoria” con la seguente motivazione: “Comandante di Compagnia distaccata, già distintosi in precedenti, rischiose operazioni di servizio, si impegnava, pur consapevole dei pericoli cui si esponeva, in prolungate e difficili indagini, in ambiente caratterizzato da tradizionale omertà, che portavano alla individuazione e all’arresto di numerosi e pericolosi aderenti ad organizzazioni mafiose operanti anche a livello internazionale. Proditoriamente fatto segno a colpi d’arma da fuoco in un vile agguato tesogli da tre malfattori, immolava la sua giovane esistenza ai più nobili ideali di giustizia ed assoluta dedizione al dovere”.

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