L’area demaniale ridotta a discarica, indagati soci ex Addaura Wave

Redazione

Palermo - Dovranno rispondere di diversi reati ambientali

L’area demaniale ridotta a discarica, indagati soci ex Addaura Wave
L'indagine risale al 2017, in seguito a controlli congiunti dell'Arpa e della Siae, erano emerse carenze strutturali

30 Ottobre 2021 - 14:38

Indagati l’amministratore unico e il socio di una ditta che aveva in concessione demaniale marittima l’area in cui si trova lo storico locale Addaura WavePalermo. I due dovranno rispondere di illeciti ambientali, rovina di manufatti, discarica non autorizzata e occupazione indebita di area demaniale marittima, oltre che di inosservanza di un provvedimento dell’autorità amministrativa.

Nel locale che sorge sulla scogliera del lungomare Cristoforo Colombo, già nel giugno del 2017, in seguito a controlli congiunti dell’Arpa e della Siae, erano emerse carenze strutturali, tra cui un’area abusiva adibita a deposito di alimenti e bevande, e la presenza di lavoratori in nero.  Ad agosto del 2018, dopo alcune dei residenti, furono i tecnici dell’Arpa a effettuare rilevazioni e per il locale scattò un provvedimento di chiusura per cinque giorni per mancato rispetto di un’ordinanza sindacale che prevedeva la sospensione della musica a mezzanotte. Altri controlli si sono succeduti fino al luglio del 2019, quando l’assessorato regionale al Territorio e Ambiente, rilevato un utilizzo dell’area demaniale difforme alle specifiche prescrizioni della concessione, aveva avviato il relativo procedimento di decadenza della concessione.

Il 23 ottobre dello scorso anno, il dipartimento regionale dell’Ambiente, sulla base di quanto riferito dalla Questura di Palermo, preso atto che i concessionari avevano “ripetutamente esercitato attività non autorizzate” e considerato che “le numerose segnalazioni e i conseguenti interventi repressivi attestavano inequivocabilmente l’esercizio, continuato e non sporadico, e, soprattutto, non autorizzato di attività di intrattenimento musicale e serate danzanti”, ha dichiarato decaduta la concessione demaniale marittima rilasciata alla società che di fatto, nel corso del 2020, malgrado i ricorsi ai giudici amministrativi, ha cessato di esercitare.

Lo scorso 9 settembre, durante un sopralluogo di personale del Commissariato Mondello e della Guardia costiera, è stata accertata la presenza di manufatti in stato di abbandono, detriti e altro materiale idoneo a deturpare paesaggisticamente uno dei tratti costieri più suggestivi del litorale palermitano. “È stato accertato – spiegano gli investigatori – che la società gerente non ha mai dato esecuzione interamente allo sgombero dell’area in concessione e al suo ripristino”.

Il Consiglio di giustizia amministrativa ha respinto l’appello cautelare con il quale la società aveva impugnato il provvedimento di decadenza del titolo concessorio, così da rendere pienamente esecutivo l’obbligo dell’ex concessionario di sgomberare a proprie spese l’area, divenuta nel frattempo una discarica a cielo aperto. L’amministratore unico e il socio, quindi, sono stati chiamati a rispondere di illeciti ambientali, rovina di manufatti, discarica non autorizzata e occupazione indebita di area demaniale marittima, oltre che di inosservanza di un provvedimento dell’autorità amministrativa. Tutto quanto è stato rinvenuto sull’area demaniale è stato sottoposto a sequestro probatorio.

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