Palermo ricorda il maresciallo Vito Ievolella: ucciso 40 anni fa dalla mafia

Redazione

Palermo - L'anniversario

Palermo ricorda il maresciallo Vito Ievolella: ucciso 40 anni fa dalla mafia
Al militare è stata intitolata la Sala Rapporto del Comando provinciale dei carabinieri

10 Settembre 2021 - 14:34

Cerimonia di commemorazione questa mattina, a piazza Principe di Camporeale, a Palermo, per il 40° anniversario dell’omicidio del maresciallo maggiore dei Carabinieri Vito Ievolella, ucciso dalla mafia il 10 settembre del 1981. Una corona d’alloro è stata deposta sulla lapide a lui dedicata e poi, al Comando provinciale dei Carabinieri, è stata celebrata una messa e la cerimonia di intitolazione al militare della Sala rapporto della caserma.

Presenti, fra gli altri, la figlia del maresciallo, Lucia Assunta Ievolella, il generale di Corpo d’Armata Gianfranco Cavallo, comandante Interregionale Carabinieri Culqualber, il generale di Brigata Rosario Castello, comandante della Legione Sicilia, il generale di Brigata Giuseppe De Liso, comandante provinciale di Palermo, il vice sindaco di Palermo Fabio Giambrone.

“Il sacrificio del maresciallo Ievolella, come quello di migliaia di servitori dello Stato, è per tutti noi un monito – ha detto il generale Cavallo porgendo i saluti da parte del comandante generale dell’Arma generale Teo Luzi – e per onorare la sua memoria il nostro impegno, è e sarà quello di tenere sempre presente il suo ricordo ed i valori che ci ha trasmesso”.

“L’amministrazione è qui, come ogni anno per rendere omaggio al maresciallo Ievolella – ha aggiunto il vice sindaco – e per esprimere al contempo, nel ricordo di questo coraggioso uomo delle Istituzioni, l’apprezzamento sincero per il lavoro che, ogni giorno, donne e uomini dei carabinieri svolgono per la tutela e la sicurezza di tutti noi e della nostra società”.

“Ricordare il sacrificio di Vito Ievolella – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – è un atto di riconoscenza e di rispetto nei confronti della famiglia e dell’Arma dei Carabinieri. La vicenda umana di Ievolella evoca anni bui della nostra storia, quando pezzi fondamentali dello Stato erano distratti, se non collusi, e la lotta al potere criminale-mafioso non era prioritaria. Ievolella, invece, con coraggio e impegno, isolato da uno Stato che avrebbe dovuto proteggerlo, ha saputo fare luce sugli affari illeciti di Cosa Nostra. Onorarne la memoria è un dovere civico”.

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