Tenta di uccidere la moglie con una coltellata al collo: fermato dalla polizia

Redazione

Regione - Santa Cristina Gela

Tenta di uccidere la moglie con una coltellata al collo: fermato dalla polizia
La donna ha raccontato tutti gli episodi di violenza subìti alla polizia

08 Luglio 2021 - 20:35

Ieri sera è stato eseguito dalla Squadra Mobile di Palermo un fermo disposto dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese nei confronti di B.S., residente a Santa Cristina Gela, di 56 anni, indagato per aver tentato di uccidere la moglie all’interno della casa coniugale, a Santa Cristina Gela. La scorsa mattina la donna, 50enne, è stata trasportata tramite autoambulanza del 118 presso il pronto soccorso dell’ospedale “Ingrassia”, dove le sono state prestate le prime cure, poiché presentava una ferita lacero contusa al collo, inferta con un’arma da taglio, che non è stata ancora ritrovata dagli investigatori.

Immediata è scattata la segnalazione alla Squadra Mobile, che ha avviato le indagini, ascoltando innnanzitutto la vittima e raccogliendo tutta la sofferenza che trapelava dal suo racconto. Fortunatamente, il taglio infertole non ha determinato un pericolo per la sua vita, per cui ha potuto raccontare ai poliziotti che a ferirla sarebbe stato il marito, suo compagno di vita da 27 anni, non nuovo ad usarle violenze fisiche e psicologiche che lei non aveva mai avuto il coraggio e la forza di denunciare. L’ultimo di questi tragici episodi, accertato ieri dai medici del nosocomio palermitano, sarebbe da ricondurre alla volontà dell’uomo di non rassegnarsi alla conclusione del rapporto coniugale, così come deciso invece dalla donna.

L’indagato si trova attualmente recluso presso la casa circondariale Antonino Lorusso – Pagliarelli di Palermo, in attesa dell’udienza di convalida del fermo di indiziato di delitto. Bisogna precisare che l’odierno indagato è, allo stato, indiziato in merito al reato contestato e che la sua posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.

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