Covid, in Sicilia 1.867 nuovi casi, Orlando: “Nuove restrizioni per evitare collasso”

Redazione

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Covid, in Sicilia 1.867 nuovi casi, Orlando: “Nuove restrizioni per evitare collasso”
Sono i dati contenuti nel bollettino del Ministero della Salute, riguardo l'emergenza sanitaria nell'Isola

14 Gennaio 2021 - 17:59

Sono 1.867 i nuovi casi di Covid-19 registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore su un totale di 10.737 tamponi. Nell’isola si sono registrate anche 36 morti e sono 1.643 i pazienti dimessi o guariti. In totale sono 44.865 gli attuali positivi, 188 in più rispetto a ieri. Di questi 1.397 sono ricoverati in regime ordinario, 205 in Terapia intensiva e 43.263 in isolamento domiciliare. Sono i dati contenuti nel bollettino del Ministero della Salute, riguardo l’emergenza sanitaria nell’Isola.

La Sicilia ha un rapporto positivi-tamponi pari al 17,4 per cento, che continua a rimanere il più alto in Italia, lievemente in discesa rispetto a ieri ma ben al di sopra della media nazionale che è del 10,7 per cento. Dei nuovi positivi questa è la suddivisione per provincia: Palermo (+479) e a Catania (+581), in aumento anche a Trapani (+163), Agrigento (+84) e Caltanissetta (+98), migliorano i numeri a Messina (+222 ma meno di ieri), Enna (+27), Ragusa (+25) e Siracusa (+188).

E dell’emergenza sanitaria e dell’incremento dei casi e dei ricoveri, è tornato a parlare il sindaco della Città Metropolitana di Palermo Leoluca Orlando: “L’inasprimento delle misure per evitare il diffondersi del contagio, da parte degli organi competenti in base a valutazioni sanitarie, non può che essere la risposta al comportamento incosciente di troppi cittadini e cittadine – ha detto Orlando -. É un invito a rispettare rigorosamente quanto prescritto per evitare che ci sia il moltiplicarsi di morti, una vera e propria strage”. Ha affermato il sindaco di Palermo in una video-dichiarazione pubblicata su Facebook. “Certamente – aggiunge – il governo nazionale deve pensare anche a ristori adeguati nei confronti delle attività economiche, ma il diritto alla salute e il diritto alla sopravvivenza economica non possono essere, in un Paese civile, essere posti in alternativa ed in contrasto”.

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