Tendinite: quando la causa è lo smartphone

Redazione

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Tendinite: quando la causa è lo smartphone
Lo smartphone è diventato un vero e proprio must della vita di tutti i giorni, tanto da sembrare l’estensione delle nostre braccia

23 Giugno 2020 - 11:26

Lo smartphone è diventato un vero e proprio must della vita di tutti i giorni, tanto da sembrare l’estensione delle nostre braccia. È sicuramente un prezioso strumento di semplificazione di tutte le attività quotidiane, non solo private ma anche in ambito lavorativo. Nonostante però la tecnologia sia in continua evoluzione, tanto da trasformare i cellulari e i loro display al punto da sembrare dei veri e propri computer portatili, le nostre mani non sono riuscite a tenere il passo con la tecnologia. Lo smartphone, infatti, è diventato uno delle cause principali di tendinite al polso insieme al mouse del computer, soprattutto tra i giovani che passano la maggior parte del loro tempo col cellulare in mano.

Perché un uso eccessivo dello smartphone può causare la tendinite?

Come già accennato, tra le patologie più frequenti legate ad un uso eccessivo del cellulare vi è la tendinite del polso, questo perché tenere lo smartphone in mano per un tempo prolungato, associato anche al continuo click del pollice sullo schermo, rappresenta una sollecitazione eccessiva per i tendini del nostro polso fino a causarne l’infiammazione.

I sintomi più comuni dell’infiammazione dei tendini del polso possono essere facilmente riconosciuti in:

  • Dolore e gonfiore della zona infiammata che può comprendere oltre al polso anche la mano;
  • Difficoltà nell’eseguire anche i movimenti più semplici;
  • Rumore quando si muove l’articolazione che assomiglia ad un crepitio.

Tale crepitio può addirittura andare a bloccare il dito tanto da richiedere l’aiuto dell’altra mano per sbloccarlo e, se ignorato, può anche richiedere l’aiuto di un intervento per risolvere il problema.

Cosa fare quando comincia a manifestarsi il dolore al posto?

Quando il dolore al polso inizia a manifestarsi, sarebbe opportuno tenere la mano al caldo, in quanto il calore favorisce lo scorrimento del sangue nelle guaine, riducendo la sensazione di rigidità dell’articolazione.

Utili possono essere anche specifici esercizi di allungamento oppure l’immersione delle mani in acqua non troppo calda o impacchi di argilla tiepidi, tutti rimedi casalinghi utili a ridurre i primi sintomi della tendinite.

Se il dolore inizia ad essere intenso è possibile anche ricorrere all’assunzione di antinfiammatori e tenere assolutamente il polso a riposo. È consigliato inoltre ricorrere all’aiuto di un tutore da utilizzare durante la notte. Il suo scopo è quello di mantenere il dito in estensione così da evitare che l’articolazione subisca ulteriori sforzi quando il dito si chiude, il tutore quindi permette al dito di rimanere a riposo consentendo ai tendini flessori di scorrere più liberamente all’interno della guaina.

Cosa fare quando l’infiammazione diventa più acuta?

Tuttavia, quando i rimedi casalinghi o gli antinfiammatori non bastano più perché il dolore è diventato troppo intenso, sarà necessario affidarsi alle cure di specialisti che possano prescrivere le terapie più adatte, come terapie fisiche o infiltrazioni con cortisonici, acido ialuronico o PRP (Plasma Ricco di Piastrine) a seconda della sede e della gravità del caso, da associare all’assunzione di antiinfiammatori.

Solo in casi più gravi, e se lo specialista lo ritiene opportuno, si dovrà ricorrere all’intervento chirurgico che non risulta essere troppo invasivo se il problema è quello del “dito a scatto”. Il post operatorio per il dito a scatto è molto veloce in quanto si esce dalla sala operatoria con il dito finalmente libero di tornare a muoversi come prima, tuttavia occorre tenere il dito a riposo e sicuramente evitare di sovraccaricarlo.

Esistono due tipi di intervento per il dito a scatto:

  • release percutaneo o liberazione percutanea del dito a scatto in cui viene impiegato un ago per riportare il dito bloccato in posizione normale. Questo tipo di operazione è indicata soprattutto per l’indice, il medio e l’anulare;
  • intervento chirurgico in cui si esegue una tenolisi dei flessori che permette di liberare i tendini dalle aderenze della guaina che limitano i movimenti. In questo modo si ripristina la funzionalità dei tendini e si migliorano i movimenti delle dita.

Nel caso della liberazione percutanea del dito a scatto, è possibile tornare a muovere le dita già dopo qualche giorno. Tuttavia la convalescenza può durare anche qualche mese per garantire alla mano il giusto riposo ed evitare eventuali stress, ma i tempi possono essere ottimizzati se si esegue una fisioterapia adeguata con esercizi mirati per le dita delle mani.

È possibile prevenire la tendinite da smartphone?

Prevenire la tendinite causata da un uso eccessivo dello smartphone è possibile, ovviamente, cercando di diminuire l’uso del cellulare, ma anche evitando di mantenere troppo a lungo la stessa postura o comunque fare delle pause onde evitare di sovraccaricare eccessivamente i tendini. Questi semplici accorgimenti sono utili soprattutto quando l’utilizzo eccessivo dello smartphone è collegato all’ambito lavorativo, per cui non si ha sempre la possibilità di metterlo da parte il tempo necessario a far riposare un po’ i nostri tendini.

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