Il presidente Intravaia: “Orgoglioso dei monrealesi e del sindaco”

Redazione

Cronaca - Emergenza coronavirus

Il presidente Intravaia: “Orgoglioso dei monrealesi e del sindaco”
"I prossimi giorni saranno cruciali. Non possiamo permetterci di pensare in modo ottimistico e attendiamo un aggravarsi della situazione"

20 Marzo 2020 - 10:53

“In questo momento di gravità inimmaginabile, la nostra comunità si sta riscoprendo dotata di senso di responsabilità, guidata da un sindaco, Alberto Arcidiacono, cui vanno il nostro ringraziamento e la nostra riconoscenza, per i provvedimenti messi in campo senza tentennamenti al fine di preservare l’incolumità pubblica. Sindaco serio, senza protagonismi, vicino ai suoi cittadini, che sta lavorando senza risparmiarsi per alleviare i loro disagi, pur garantendo il rispetto delle regole nazionali e regionali, le uniche armi, al momento, per contrastare un virus aggressivo e mortifero che ha sconvolto le nostre vite”. Sono le parole del presidente del Consiglio comunale Marco Intravaia.

“Il nostro primo cittadino – ha aggiunto Intravaia – sta profondendo il massimo dell’impegno in condizioni eccezionali, di fronte ad un nemico sconosciuto, in piena collaborazione con la Regione siciliana e le autorità competenti, senza tralasciare nulla al caso. Grande orgoglio mi suscita la collettività tutta che nella sua maggioranza ha compreso la situazione e le vie del nostro paese restano desolatamente deserte, com’è giusto che sia in questo terribile momento”.

Intravaia, conscio dell’estrema gravità della situazione attuale, è tornato ad appellarsi ancora di più al buon senso dei cittadini, a chiedere ulteriori sforzi per sconfiggere un nemico silente, invisibile e sconosciuto, che ai più anziani suscita la stessa paura della guerra. “I prossimi giorni saranno cruciali – ha aggiunto – Non possiamo permetterci di pensare in modo ottimistico e attendiamo un aggravarsi della situazione. Forse questo è il periodo più buio che stanno vivendo tutte le generazioni che non hanno conosciuto l’ultimo conflitto mondiale e il dopoguerra. Siamo chiamati ad un estremo senso di responsabilità, per cui dobbiamo restare in casa senza deroghe, tranne che per ragioni di lavoro o di prima necessità. Sono sicuro che supereremo questo momento drammatico, ma ognuno dovrà fare la sua parte stringendo i denti, senza livori, senza recriminazioni, senza polemiche che, dinanzi ai camion colmi di cadaveri, appaiono squallide e inutili”.

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