Mafia, confiscata mega villa da 4 milioni al re del calcestruzzo

Redazione

Regione - Partinico

Mafia, confiscata mega villa da 4 milioni al re del calcestruzzo
In azione i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo

22 Ottobre 2019 - 09:49

Confiscata una mega villa al re del calcestruzzo Benedetto Valenza. In azione i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo che hanno eseguito, su richiesta della Sezione Misure di Prevenzione il provvedimento a carico del 57enne storico esponente della famiglia mafiosa di Borgetto e personaggio dotato di un notevole curriculum criminale. La villa con piscina, area spa e boschetto privato, a Partinico, ha un valore di circa 4 milioni di euro.

Valenza è già stato coinvolto in diversi processi di mafia. Figlio di Salvatore e nipote di Erasmo, esponenti di vertice della famiglia mafiosa di Borgetto, nonché vittime di lupara bianca, il 21 aprile del 1983, in quanto “uomini d’onore” legati al gruppo del noto boss Gaetano Badalamenti. Fin dagli anni ’90, Valenza era considerato l’imprenditore di riferimento, per la produzione di calcestruzzi, delle famiglie mafiose dei Vitale e dei Brusca, riuscendo così a raggiungere una posizione di monopolio grazie alla protezione di “cosa nostra”.

Già destinatario nel luglio 2001 di un provvedimento di confisca a seguito di un’indagine da cui emerse chiaramente la sua vicinanza ai fratelli Vitale, era riuscito comunque a reinserirsi nel settore della produzione e fornitura di calcestruzzo e conglomerati bituminosi, intestando fittiziamente beni e società a vari prestanome e gestendo, in tal modo, 5 impianti di calcestruzzo ed una società di trasporto merci dislocati tra le province di Palermo e Trapani.

Nel 2008, si è reso responsabile di 4 delitti di intestazione fittizia di beni, per i quali ha riportato una condanna definitiva con sentenza della Corte di Appello  di Palermo, nell’ambito di indagini dalle quali, tra l’altro, erano emersi il controllo esercitato dalla mafia sugli appalti pubblici nella Sicilia occidentale e l’utilizzo di cemento depotenziato per la realizzazione delle opere, allo scopo di incrementare i profitti.

Ulteriori indagini condotte tra il 2014 ed il 2016 hanno permesso alle Fiamme Gialle di Palermo di eseguire, nell’ottobre del 2016, il sequestro di una villa di circa 600 metri quadri, con annesso un vasto parco di oltre 1,5 ettari comprendente numerosi altri corpi accessori nonché un garage coperto di 100 metri quadrati e una piscina. Proprio grazie a questi ultimi approfondimenti investigativi, svolti anche attraverso l’analisi dei rilievi aerofotogrammetrici dal 1994 ai giorni nostri, si è riusciti a dimostrare che la costruzione della villa sia in realtà avvenuta tra il 1994 ed il 1998, anni in cui Valenza già viveva in pieno la propria illecita espansione imprenditoriale.

Per tale motivo, ed alla luce della evidente sproporzione fra redditi dichiarati e beni posseduti concomitante con le manifestazioni di pericolosità sociale del Valenza, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo ha ritenuto che ricorrono tutti i presupposti per disporre la confisca della villa e di tutte le sue pertinenze quantificati per un valore di circa 4 milioni di euro.

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