Senza autorizzazione nell’Area Marittima Protetta della Riserva Naturale Orientata Regionale Punta Celeste. Scattano i sigilli per una struttura turistica ricettiva in via Cola Pesce, all’Addaura. L’intervento scaturisce da un piano d’azione predisposto dal comandante della polizia municipale Gabriele Marchese, contro l’abusivismo e a tutela dei siti d’interesse ambientalistico, storico e culturale.
L’area su cui sorge la struttura balneare è un Sito d’Interesse Comunitario (S.I.C.). Essendo un’area sottoposta a vincolo, per qualunque tipo di attività, è necessaria l’autorizzazione dell’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente della Regione Siciliana.
Durante il sopralluogo gli agenti del Caep hanno riscontrato che su una vasta porzione di scogliera era stata istallata una struttura modulare di circa 300 metri quadrati, composta da pedane in legno, impalcati, basette, pilastri e travi portanti infissi sugli scogli. La struttura era priva di concessione demaniale; dalla verifica è emerso anche che l’opera istallata era priva dei requisiti strutturali, in quanto non era dotata di agibilità con destinazione d’uso compatibile con l’attività turistica ricettiva balneare.
A causa delle gravi violazioni ambientali, su disposizione del magistrato, la struttura è stata sequestrata preventivamente insieme a tutte le attrezzature. Il titolare, P.F. di 71 anni, è stato denunciato all’autorità giudiziaria per aver invaso e occupato una porzione di demanio marittimo al fine di trarne profitto, ed essendo la stessa un’area Marittima Protetta, definita Sito d’Interesse Comunitario, per averla deturpata danneggiandola.