Dolce & Gabbana salutano. Torna la Monreale di sempre

Redazione

Cronaca

Dolce & Gabbana salutano. Torna la Monreale di sempre

09 Luglio 2017 - 10:32

La scena più bella della sfilata di Dolce & Gabbana l’abbiamo vista ieri sera. Ore 20,45 circa. Le transenne sono affollate di persone curiose dell’arrivo di questi Suv neri con i vetri oscurati. Scendono persone semisconosciute. “E’ Brad Pitt?” chiede una signora. Ma né lui né altri vip saranno presenti alla sfilata. A questo punto la signora afferra il cellulare e chiama qualcuno: “Qui mi hanno detto che non viene nessuno, sto rientrando a casa”. E se ne va. Delusa. Come tanti ieri sera. L’evento di ieri ha il merito di aver creato un movimento che il sabato sera non si vedeva dai tempi della Festa del 3 di maggio e di aver reso magica Monreale per una sera. I bar e i locali hanno lavorato tantissimo (tranne quelli reclusi all’interno del recinto) e la cittadina ha vissuto una bellissima atmosfera.

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Ecco perché ci vorrebbe un evento firmato da Dolce & Gabbana almeno una volta al mese. Al di là dei disagi creati, si è vista la Monreale che tutti noi vorremmo: pulita, ordinata, con gli operai del comune a fare manutenzione ai giardini, a sistemare le strade, le luci, a spazzare la piazza. Con quell’atmosfera bella, da cittadina turistica, che di solito vediamo nelle altre città. Oggi resta una piazza Guglielmo vuota. Con gli operai di Dolce & Gabbana che stanno smontando la passerella e le tribunette. Si torna alla normalità.

Rimane una fontana del Tritone sistemata (pulita a metà veramente), un prato che non durerà (speriamo di essere smentiti), le due piazze che torneranno ad essere un parcheggio per le auto. Ecco perché vorremmo un evento di Dolce & Gabbana ogni mese. Perché qui da noi l’ordinario diventa straordinario: la manutenzione dei giardini, la pulizia delle strade, la sistemazione delle luci delle piaze, sono interventi che non siamo abituati a vedere. A noi piacciono (è ironico, eh…) la fontana del Tritone con l’acqua verde e puzzolente, i giardini con le erbacce, le luci un po’ accese e un po’ spente; ci piace parcheggiare davanti la Porta del Paradiso; ci piace passeggiare e gettare la carta per terra; far fare pipì e cacca ai nostri amici a 4 zampe (loro non hanno colpa) e non raccogliere i loro bisogni. Adoriamo criticare i gesti degli altri, ma non siamo mai disposti a metterci in gioco e fare qualcosa per sistemare le situazioni negative.

Adesso però l’amministrazione guidata da Piero Capizzi è chiamata ad un difficile compito: quello di dimostrare che non servono Dolce & Gabbana per lustrare a specchio Monreale. Che la nostra cittadina può farcela senza la presenza dei due stilisti. Che si può mostrare al mondo bella per com’è senza che ci sia un evento di fama mondiale. Perché ogni giorno Monreale accoglie visitatori da tutto il mondo. Ed ogni giorno occorre che sia sempre bella e presentabile. Dolce & Gabbana da oggi non ci sono più. Monreale, invece, c’è ancora. E ci sarà. Martedì arrivano di nuovo i crocieristi. Anche loro porteranno nel mondo l’immagine di Monreale. E vorremmo che fosse sempre una “foto” positiva. Sarà difficile, ma è obbligatorio provarci. Dobbiamo dimostrare che Monreale non ha bisogno di Dolce & Gabbana per un po’ di notorietà. Che semmai è il contrario.

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Un piccolo appunto sull’evento. Non critichiamo la sfilata, né i piccoli disagi che ha creato. Anzi. Critichiamo come il Comune ha gestito la situazione. Era importante coinvolgere i monrealesi in questa “avventura”? Forse sì. Non è concepibile sentire di residenti minacciati di multe per tenere le finestre chiuse; di gente obbligata a rimanere tappata in case senza poter ospitare amici e parenti (parliamo di chi risiede nelle due piazze); di vietare di uscire ed entrare liberamente, se non in possesso di un braccialetto. Sarebbe stato carino permettere a tutti di poter godere dello spettacolo della sfilata. Gli stessi Dolce & Gabbana hanno detto che la moda va mostrata e condivisa. Certo gli ospiti dei due stilisti pretendevano una certa privacy. E noi non entriamo nel merito. E per motivi di sicurezza era impensabile far entrare tutti i monrealesi in piazza Guglielmo per guardare la sfilata. Ma si potevano ipotizzare scelte diverse. I maxi-schermi? Potevano essere una soluzione E poi i commercianti, lasciati un po’ allo sbaraglio. Dolce & Gabbana hanno “concesso” ai negozianti di rimanere aperti. Eppure loro, soprattutto nel giorno della sfilata non hanno praticamente lavorato. Parliao di quelli all’interno della zona chiusa. Da voci di corridoio, l’organizzazione dei due stilisti aveva proposto un rimborso per i commercianti. Ma chi ha gestito la cosa, al Comune, ha detto che “non era necessario”.

Beh, adesso i commercianti chiederanno il conto al sindaco. Capizzi con un post su Facebook ha parlato benissimo dell’evento. Per noi, a conti fatti, si tratta di un’altra mezza occasione persa per la nostra città.

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