Palermo, rapinarono una tabaccheria con fucili a canne mozze: un arresto

Redazione

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Palermo, rapinarono una tabaccheria con fucili a canne mozze: un arresto
Il fatto risale al 30 agosto scorso, i due rapinatori fecero perdere le loro tracce dopo un inseguimento

18 Gennaio 2016 - 00:00

La rapina risale allo scorso 30 agosto, quando due giovani armati di fucile a canne mozze si sono recati presso una tabaccheria di via Ausonia e, dopo aver puntato l’arma contro i gestori, hanno portato via denaro e decine di “gratta vinci”. La polizia allertata dai titolari della tabaccheria, mise in campo perfino un elicottero, insieme a diverse volanti che si misero all'inseguimento dei due fuggiti su uno scooter. "Con la freddezza agghiacciante di chi ha un considerevole pedigree criminale, il passeggero dello scooter – spiegano dalla questura – ha impugnato un fucile a canne mozze, non esitando a mostrarlo agli agenti e lasciando intendere che non si sarebbe fatto alcun scrupolo ad utilizzarlo, mettendo così in pericolo i cittadini e gli stessi agenti". L’inseguimento rocambolesco dello scooter si è concluso quando i due dopo aver imboccato una strada in senso contrario nella zona di via Lanza di Scalea, nel tentativo di evitare un’autovettura sono caduti rovinosamente a terra. Senza perdersi d’animo, nonostante i poliziotti alle calcagna, i due malviventi hanno proseguito la loro fuga a piedi entrando nel velodromo e facendo perdere le proprie tracce all’interno del quartiere “San Filippo Neri”. Nulla ha fermato i rapinatori, che non si sono lasciati intimorire neanche dai colpi di pistola sparati in aria dai poliziotti per indurli a fermarsi. Inoltre, uno dei giovani, impavido e con atteggiamento di sfida, non ha esitato a mostrare più volte il fucile a canne mozze ai poliziotti nel tentativo di dissuaderli. Riusciti a nascondersi tra le anguste vie del quartiere, i poliziotti hanno continuato a perlustrare la zona alla ricerca dei due fuggitivi, recuperando lo scooter utilizzato per la fuga, un passamontagna e i due caschi indossati dai rapinatori. Raccolte le testimonianze e le tracce lasciate dai malviventi gli investigatori della VI sezione “Crimine diffuso” della Squadra Mobile, unitamente a personale del Commissariato “San Lorenzo”, hanno avviato le indagini. Nel frattempo, i poliziotti della polizia scientifica, raccolte tracce utili dallo scooter, dal mefisto e dai caschi, hanno analizzato tutti gli elementi ritrovati nella scena del crimine alla ricerca dei soggetti compatibili. Dopo uno studio attento di tutti gli indizi ed individuata la compatibilità di un’impronta palmare lasciata sul motociclo utilizzato per la fuga con un pregiudicato, i poliziotti hanno stretto il cerchio su Angelo Ferrazzano, soggetto già noto per numerosi precedenti di furto in abitazione compiuti fra il 2009 e il 2011. Rintracciato nella sua casa, nel quartiere Zen, il ventunenne, risultato agli arresti domiciliari per altri procedimenti e denunciato per evasione, è stato sottoposto a regime carcerario. "Il ventunenne, resosi conto di non avere più scampo, – continuano gli inquirenti – ha confessato, assumendosi tutte le responsabilità, pur non rivelando l’identità del complice. E’ così emerso che il giovane evaso dagli arresti domiciliari, nel giro di pochi giorni, ha acquistato il fucile a canne mozze, rubato il motociclo, commesso la rapina non esitando a minacciare, munito di fucile a canne mozze, i poliziotti per farli dissuadere dall’inseguimento". Inoltre, il ventunenne ha rivelato il nascondiglio del fucile a canne mozze, occultato all’interno di un locale in via Agesia Siracusa, all’interno delle fondamenta di un palazzo, dove, a seguito della perquisizione, gli agenti hanno rinvenuto oltre l'arma anche un vero e proprio arsenale, costituito da diverse repliche di pistole senza tappo rosso. I poliziotti hanno notificato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal giudice per le indagini preliminari, Sergio Ziino su richiesta del pubblico ministero, Ennio Petrigni nei confronti di Angelo Ferrazzano ritenuto responsabile dei reati di rapina aggravata, in concorso, detenzione illegittima di armi, porto abusivo, ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. Indagini sono in corso per accertare l’identità del complice.

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