Palermo, operazione "Horus 2": i carabinieri chiudono il market della droga

Redazione

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Palermo, operazione "Horus 2": i carabinieri chiudono il market della droga
Era il punto d'incontro tra pusher e clienti

18 Gennaio 2016 - 00:00

Nell’ambito dell’operazione Horus 2 che ha portato all’arresto di 23 persone (leggi qui), smantellando la rete che gestiva lo spaccio nel quartiere Zisa, i Carabinieri della Compagnia di Palermo San Lorenzo e del Nas hanno effettuato un’ispezione igienico–sanitaria ed amministrativa un esercizio commerciale in via Stefano De Perché. Il minimarket, gestito da una palermitana classe 1962, arrestata nel gennaio 2014 dagli stessi Carabinieri della Compagnia San Lorenzo, nell’ambito dell’operazione Horus, era diventato il punto d’incontro tra pusher e clienti, così come documentato dalle telecamere piazzate dai Carabinieri, che hanno registrato centinaia di cessioni di stupefacente tra cocaina ed eroina. "Ricevuta la richiesta nei pressi del negozio – spiegano i carabinieri -, gli spacciatori si allontanavano nel vicolo o presso le rispettive abitazioni per prelevare la droga e ritornare indietro per lo scambio. Un’attività frenetica, un continuo andirivieni dal negozio – continuano -, centro nevralgico, da cui veniva veicolato lo stupefacente ed il denaro dalle donne del gruppo all’interno di un borsello color fucsia". All’interno del minimarket vari scaffali poggiati alle pareti pieni di generi alimentari e per la casa, un banco di vendita con scomparto frigo ed espositore a vetrina, tre frigo-congelatori a pozzetto, contenenti gelati e prodotti surgelati, un granitore, un’affettatrice elettrica, una macchina per caffè espresso, ed un registratore di cassa, il tutto collegato ad un allaccio realizzato abusivamente, come scoperto dagli uomini dell’Arma e confermato da una squadra di tecnici verificatori dell’Enel che ha provveduto a rimuovere il cavo abusivo. La donna è stata deferita in stato di libertà per furto aggravato di energia elettrica. All’interno del locale, i Carabinieri hanno anche rilevato gravi carenze correlate alla mancanza del servizio igienico e dello spogliatoio, dalla presenza di evidenti e diffuse scrostature dell’intonaco delle pareti, di polvere e sporcizia disponendone così l’immediata chiusura.

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