Palermo, fu il primo bene confiscato alla mafia da Falcone: diventerà una base per scout

Redazione

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Palermo, fu il primo bene confiscato alla mafia da Falcone: diventerà una base per scout
Consegnata oggi al gruppo Agesci la villa di Fondo Micciulla

18 Gennaio 2016 - 00:00

La villa di Fondo Micciulla, dove i boss di cosa nostra si incontravano, e dove sono nascosti i segreti degli affari e delle complicità eccellenti, diventa una base per gli Scout del gruppo Agesci. La tenuta fu il primo bene sequestrato al clan Spatola/Inzerillo dall’allora Giudice Istruttore Giovanni Falcone. Immersa nel verde di Altarello di Baida, in via Micciulla, ha all’interno una scala del ‘700 che, all’improvviso, si apre in un angolo della tenuta e porta a una “camera dello scirocco” e a due “qanat” scavati dagli Arabi nel sottosuolo per costruire un efficiente sistema idrico per la città di Palermo, utilizzato da cosa nostra quale via di fuga per i latitanti. Dopo la strage di Capaci, il collaboratore di giustizia Francesco Marino Mannoia raccontò ciò che non aveva mai detto al Giudice Falcone. Dichiarò di summit decisionali della commissione di cosa nostra, che avvenivano all’interno di una villetta, dove venivano discussi e decisi omicidi importanti, tra cui, a dire del Mannoia, anche quello dell’allora Presidente della Regione Piersanti Mattarella. La Direzione Investigativa Antimafia di Palermo fu delegata, dalla Direzione Distrettuale Antimafia, nell’ambito del procedimento penale a carico del Presidente Giulio Andreotti, anche al riscontro delle dichiarazioni del pentito ed individuò la villa. Il personale della Dia palermitana procedette anche ad una ispezione dell’immobile e dei luoghi ad esso pertinenti. La villa e le pertinenze di Fondo Micciulla, confiscati dallo Stato, sono stati consegnati oggi, dal Direttore dell’Agenzia dei Beni Confiscati Prefetto Postiglione e dal Sindaco di Palermo Leoluca Orlando agli Scout, alla presenza delle locali Autorità civili e militari, tra cui il Capo Centro della Direzione Investigativa Antimafia di Palermo, il colonnello dei carabinieri Riccardo Sciuto, il presidente, vicepresidente e consiglieri della IV Circoscrizione rispettivamente Silvio Moncada, Nini Abbate, Serena Potenza e Franco Ciprí. L’immobile già assegnato all’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani, a seguito di un intervento di riqualificazione, è destinato a diventare sede della Base Internazionale Scout Agesci. "La circoscrizione è pronta per far rinascere questo presidio di legalità e farlo diventare simbolo di riscatto per la nostra circoscrizione. Abbiamo già preso contatto con gli scout, ci vedremo nei prossimi giorni per iniziare a calendarizzare iniziative di valorizzazione del sito". Francesco Caminita, responsabile Agesci Palermo: "oggi a 35 anni di distanza dal primo sequestro che Falcone fece di questo bene che era della famiglia Inzerillo si inaugura una base scout internazionale e un luogo che accoglierà tutte quelle realtà del territorio che vogliono seguire peecorsi di legalità e che vogliono fare promozione del territorio". "Insieme si può – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – bentornati a casa cari scout. Oggi è una bellissima giornata per Palermo perché abbiamo restituito alla città un bene sottratto a Cosa nostra. Voglio ringraziare il vicesindaco Emilio Arcuri, i tecnici dell'Amministrazione, l'impresa che ha mantenuto i tempi di consegna dell'opera e, naturalmente, gli scout dell'Agesci. Questa manifestazione è un modo concreto per rispondere all'enciclica di Papa Francesco, che ci ricorda l'importanza del rispetto per la natura, e questo che inauguriamo oggi è un meraviglioso bene immerso nel verde, ma anche un luogo di coltivazione dei valori, dove veniamo chiamati alla coerenza dei principi morali, quali il rispetto della legalità dei diritti. Questo edificio, infatti, fu il primo sottratto alla mafia nella storia di questa città e del nostro Paese". Il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio al sindaco Leoluca Orlando, in cui ha espresso all'Amministrazione "apprezzamento per aver portato a termine l'opera di riqualificazione dell'immobile, simbolo del riscatto morale della città verso il fenomeno mafioso". Sono giunti al primo cittadino messaggi e telefonate di apprezzamento anche da parte del presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, del presidente del Senato, Pietro Grasso, del presidente della Camera, Laura Boldrini, del ministro della Difesa, Roberta Pinotti, e da parte del presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi.

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