Al termine di un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di “fermo” emesso dalla Procura della Repubblica, nei confronti di Umberto Mustacchia, palermitano, volto noto alle forze dell’ordine. Lo scorso mese di giugno, il giovane palermitano si era presentato alla vittima e, minacciandolo, lo aveva “invitato” a consegnargli a titolo di “messa a posto” una somma di denaro pari a 1.500 euro, quanto alla prima rata, e ad un importo ancora da definire per i successivi ratei mensili. L’esattore del pizzo dopo essersi recato in più occasioni sul cantiere allestito nei pressi di via Roma, si era rivolto sia al titolare dell’impresa che agli operai affermando di essere un emissario della nota famiglia mafiosa di Porta Nuova. “Qua dobbiamo mangiare – avrebbe detto ai titolari e ai dipendenti -, perché abbiamo i carcerati e dobbiamo mantenere le famiglie”, “i cristiani devono campare là dentro”, intimando al titolare di interrompere i lavori fino a quando non avesse adempiuto a versare quanto richiesto. L'uomo, arrestato con l’accusa di estorsione continuata e aggravata dal metodo mafioso, adesso si trova presso la casa circondariale di Palermo “Pagliarelli”.