Monreale, approvato il Bilancio di Previsione: ma il Pd ora deve prendere una decisione

Raimondo Burgio

Cronaca

Monreale, approvato il Bilancio di Previsione: ma il Pd ora deve prendere una decisione
Le tre dissidenti al momento del voto escono dall’Aula: segno di rottura?

18 Gennaio 2016 - 00:00

Molto rumore è stato fatto intorno alla questione del Bilancio di Previsione votato appena ieri in Consiglio Comunale di Monreale. Era un semplice gioco delle parti perché era evidente che nessuno avrebbe posto a rischio uno strumento del genere cui erano legati gli stipendi del personale tutto (regolari e precari) e dell'intero indotto che ruota intorno il comune. È stata piuttosto l'occasione per lavare i panni pubblicamente all'interno della maggioranza con un braccio di ferro delle "dissidenti", uscite per sottolineare il disaccordo con il gruppo Pd giacché i numeri erano sufficienti per non impedire l'approvazione dello strumento contabile. Il consigliere Gullo in una inconsueta veste di letterato ha solo cercato di interpretare il ruolo del "super partes" investendosi di un compito a nostro avviso maggiormente calzante al sindaco. Ma sosteniamo, e ribadiamo nuovamente in modo ancor più deciso, che tale polemica avrebbe danneggiato l'economia politica della città proprio perché si sarebbe trasferita in Consiglio e non nelle sedi di partito all'interno delle quali avrebbe dovuto sfogarsi e terminare. C'è allora realmente un problema politico? È forse pura misoginia del direttivo Pd? Ci domandiamo perché mai si crea il vuoto intorno le tre consigliere che sembrano tanto invise all'interno di una sinistra che fa spallucce a questa minoranza. Tanto snobismo contro le donne in seno al Pd suona strano, perchè in tale formazione politica da sempre la democrazia passa attraverso l'espressione delle differenze specie se di genere. Il problema politico c'è nella misura in cui non si comprende e non emerge che tipo di proposte vogliano esprimere i consiglieri Giannetto, Pica e Quadrante. C'è quando forse (andiamo a naso) non sono state dovutamente ascoltate le loro istanze nel partito o quando divengono un inconsapevole strumento di battaglie altrui. Dunque ieri non era importante votare un bilancio approvato in partenza, era l'occasione per capire che si sta aprendo una nuova stagione di dibattiti e ricerca di equilibri. I NUMERI In chiusura, pura cronaca con tanti numeri: il totale complessivo della spesa è di 159.622.818,00 che comprende i residui attivi e passivi. Senza riaccertamento voluto dalla nuova normativa la somma complessiva del bilancio sarebbe stata di 112.198.999,80. Il bilancio rispetta il principio del pareggio finanziario e del l'equivalente fra entrate e spese di servizio per conto terzi. Quello gestibile sarà quindi di 118 milioni di euro circa Lo strumento finanziario prima di arrivare in aula aveva ottenuto il parere favorevole del l'organo di revisione contabile. Nello strumento finanziario, così come previsto dalla nuova normativa, sono stati inseriti tutti i residui che ammontavano a 41 milioni circa di euro attivi e passivi, in quanto secondo le nuove normative sulla contabilità devono essere gestite nella cosiddetta "competenza" e non più separatamente.

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