Giacalone, la polizia scopre piantagione con 230 piante di marijuana: due arrestati

Redazione

Cronaca

Giacalone, la polizia scopre piantagione con 230 piante di marijuana: due arrestati
Uno è il fratello del collaboratore di giustizia Vincenzo Scarantino

18 Gennaio 2016 - 00:00

Sono stati arrestati dalla polizia con l'accusa di produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, due pluripregiudicati palermitani, Giacomo Di Maio e Domenico Scarantino, fratello del collaboratore di giustizia Vincenzo e cognato di Salvatore Profeta, capo mandamento di Villagrazia. L’operazione, è avvenuta nell’ambito di servizi di controllo del territorio disposti dal Questore, pianificati ed attuati già da mesi, ed intensificati in vista sia del sopraggiungere della stagione estiva, sia dei recenti ritrovamenti di numerosi siti adibiti a coltivazioni locali “fai da te” di derivati della cannabis. L’attività investigativa è iniziata in mattinata, quando gli uomini della squadra mobile, della “Sezione Antidroga” hanno rilevato, durante un appostamento effettuato presso un terreno agreste, a Giacalone, la frazione di Monreale, i due soggetti che accedevano all'immobile. Il terreno era stato individuato nei giorni scorsi durante un pedinamento a carico di Scarantino (personaggio noto per i suoi numerosi precedenti penali nel campo del traffico di droga), che più volte vi si era recato in quei giorni proprio insieme al Di Maio, (come documentato dagli operatori), all’altezza dell’ingresso di un casolare posto nelle pertinenze del terreno. L’osservazione ha consentito ai poliziotti, di documentare come i due uomini, nelle ore successive, rimanessero all’interno del casolare, per poi uscirne con al seguito due grossi sacchi di plastica neri, avviandosi verso la propria autovettura e muovendosi verso la città di Palermo. Bloccati dagli agenti, sono stati trovati in possesso di 9 chili di marijuana. All’interno del casolare da cui erano usciti i due uomini, una volta prelevati i sacchi di plastica, gli agenti hanno avuto la conferma che all’interno dell’immobile vi era un’imponente coltivazione di piante di “marijuana”, in totale 230, per un valore di vendita complessivo di circa 400 mila euro. L’imponente coltivazione beneficiava di un continuo, ingente furto di energia elettrica che alimentava la costante illuminazione e la ventilazione forzata della serra. I due uomini, sono stati arrestati e condotti, su disposizione del pubblico ministero di turno, presso la casa circondariale “Pagliarelli”, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Le indagini sono ora orientate verso l’individuazione di eventuali altre persone coinvolte e dei destinatari della droga sequestrata.

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