Formula 1, Niki "computer" Lauda compie oggi 66 anni

Rosario Lo Cicero

Sport

Formula 1, Niki "computer" Lauda compie oggi 66 anni
Nel suo palmares 25 vittorie e 3 mondiali con Ferrari e McLaren, epici i suoi duelli con James Hunt

18 Gennaio 2016 - 00:00

Andreas Nikolaus Lauda, meglio noto con l’abbreviativo di “Niki”, compie oggi 66 anni. Viennese di nascita, ha vinto ben 25 GP, ha segnato 24 pole-position ed ha iscritto il suo nome, per ben tre volte, nel prestigioso albo del “Campioni del Mondo” della F1: nel 1975 e 1977 con la Ferrari e nel 1984 con la McLaren, dopo un anno di stop all’attività agonistica, periodo nel quale si dedicò alla “Lauda Air”, una compagnia aerea da lui fondata. Era veloce ma ancor più calcolatore, sapeva sfruttare il mezzo con eccezionali doti di conservazione e sapeva calare la zampata vincente, alla minima difficoltà dell’avversario. Epici furono i suoi duelli con l’inglese della McLaren James Hunt, tanto che di recente il mondo del cinema ne ha tratto "Rush", film che racconta la vita e le sfide tra i due campioni. Pur proveniendo da una ricca famiglia di banchieri, non poté contare sul supporto economico di questi, i quali erano convinti che l’attività del figlio, li avrebbe screditati agli occhi della società viennese. Iniziò a gareggiare, quindi, nel 1968, grazie ad alcuni prestiti che gli fecero alcuni Istituti Bancari, dopo aver abbandonato gli studi, iniziò dalla Formula Vee, per poi passare alla F3. Le auto che guidò agli inizi, non erano molto competitive, tanto che la sua carriera, sembrava essere pericolosamente in stallo. Fu ancora una volta una banca a prestargli il danaro sufficiente ad assicurarsi un posto nel Team March di F2, dove debuttò nel Trofeo Jim Clark del 1971. Nello stesso anno debuttò in F1 nel GP d’Austria. Dopo alcune stagioni nella BRM e grazie ad alcune ottime prestazioni, nel 1974 passò, grazie al personale interessamento di Clay Regazzoni, alla Ferrari e da li’ la sua crescita fu inarrestabile. Ma fu quel 1 agosto del 1976 che segnerà per sempre la sua vita ed il suo fisico: la Ferrari sbandò durante le prove del difficilissimo Nurburgring e Lauda venne estratto dalla fiamme da Arturo Merzario, Harald Hertl, Guy Edwards e Brett Lunger. Niki rimase ben 42 giorni lontano dai circuiti ed a lottare per sopravvivere, tornò in pista in occasione del GP di Monza, con un casco modificato e con le ferite al volto ancora aperte, cogliendo un buon quarto posto. Si presentò in Giapponese al Fuji, pronto a dare battaglia ad Hunt ma, dopo la partenza rientrò ai box a causa delle pioggia battente e dell’assoluta e pericolosa mancanza di visibilità. Hunt invece decise di proseguire, tanto da conseguire il sesto posto necessario a consegnargli il titolo ’76. Lauda passò poi alla Brabham nel 1979 ma, al GP del Canada decise di ritirarsi dalla F1 per dedicarsi alla compagnia aerea da lui stesso fondata. Il “computer” come lo chiamavano nell’ambiente, tornò a gareggiare con la McLaren nel 1982, Scuderia con la quale vinse il titolo di Campione del Mondo del 1984, per poi ritirarsi definitivamente nel 1985, anno in cui si ritirò dopo la vittoria ottenuta al GP d’Olanda. Niki Lauda non ha abbandonato il mondo delle corse, tanto che, dopo le esperienze come direttore sportivo della Jaguar, ha assunto, nel 2012 la carica di presidente onorario della Mercedes AMG F1.

Altre notizie su monrealepress

Autorizzazione del Tribunale di Palermo N. 621/2013

Direttore Responsabile Giorgio Vaiana
redazione@monrealepress.it