Arcidiacono: “Non possiamo escludere altri casi di coronavirus a Monreale”

Redazione

Cronaca - Su almeno 4 persone il primo tampone è risultato positivo

Arcidiacono: “Non possiamo escludere altri casi di coronavirus a Monreale”
"Fermiamo il contagio - ha detto Arcidiacono - poichè purtroppo la morte non è una conseguenza da escludere"

31 Marzo 2020 - 20:42

“Dopo avere scoperto il primo caso di Covid-19 a Monreale, si sono intensificati gli scambi d’informazione con l’Asp, che in questo momento, sta svolgendo un importante lavoro di controllo e monitoraggio sulla popolazione”. A dichiararlo è il sindaco di Monreale Alberto Arcidiacono che ha aggiunto: “Tenuto conto dell’allocazione territoriale del nostro comune, che si vede circondato da altri paesi dove sono stati registrati altri e più numerosi contagi, l’invito di tutte le autorità politiche, amministrative, sanitarie e di pubblica sicurezza è ancora una volta quello di restare a casa. Fermiamo il contagio o proviamo a rallentarlo – aggiunge Arcidiacono – poichè purtroppo la morte non è una conseguenza da escludere all’evolversi della malattia. Lo insegna, purtroppo, il cittadino della vicina Balestrate deceduto ieri sera e attorno alla cui famiglia, ci stringiamo virtualmente”.

Il sindaco Alberto Arcidiacono lo ripete da giorni e giorni: bisogna stare a casa. Anche noi lo avevamo ribadito qualche giorno fa proprio perché avevamo notato un “allentamento” quasi delle misure anti-contagio da coronavirus a Monreale. In via della Repubblica, via Aldo Moro, al Canale, la scorsa mattina, sembrava una normale mattina di primavera. Comportamenti da irresponsabili che potrebbero portare anche ad un allungamento di questa situazione di quarantena forzata.

E così, dopo il primo caso effettivo di coronavirus, la donna di San Martino delle Scale, ci sarebbero altri 4 (ma il numero non è stato confermato dall’amministrazione comunale) di positività al Covid-19. Dalle primissime informazioni, i quattro casi sono risultati positivi al primo tampone. Ora ne occorrerà un altro per la conferma e quindi la quarantena obbligatoria e isolata di queste persone su cui vige il massimo riserbo. Non è possibile, infatti, secondo le attuali normative, rivelare il nome delle persone contagiate. Anche in questo caso, come accaduto nel caso della donna di San Martino, toccherà all’Asp tentare di ricostruire l’ipotetica catena di contatti di queste persone che, sempre secondo i bene informati, sarebbero stati in giro prima di avvertire i sintomi e quindi richiedere il tampone all’Asp. Nelle prossime ore si attende l’informativa del primo cittadino.

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