“Fate attenzione a chi chiama ai vostri telefoni di casa o ai vostri cellulari. I carabinieri non chiedono in nessun modo soldi per far uscire vostro figlio o vostro nipote dalla galera”. La truffa del finto maresciallo è in costante aumento non solo a Monreale, ma anche ad Altofonte, Piana degli Albanesi, San Giuseppe Jato e San Cipirello. Sono stati gli stessi carabinieri ad allertare quante più persone possibili per fare da tramite, spargere la voce e proteggere, soprattutto, i soggetti fragili, come gli anziani. Nel monrealese, dalle indicazioni fornite dagli stessi carabinieri, le truffe vengono portate avanti da persone siciliane, soprattutto della zona del catanese, che si muovono a bordo di auto molto spesso noleggiate.
Il meccanismo della truffa è semplice, ma i truffatori studiano con attenzione le proprie vittime. Quest’ultime vengono raggiunte telefonicamente, ai fissi, ma a volte anche ai cellulari. I truffatori conoscono nome e cognome delle loro vittime e dei loro familiari, dove vivono, cosa fanno. Ed è proprio su queste conoscenze, spesso anche dettagliate, che fanno leva per portare a segno la truffa frutto di un copione ben collaudato. C’è un finto carabiniere che chiama per informare la vittima di un grave incidente, ovviamente falso, che sarebbe stato causato da uno stretto familiare (il figlio, la moglie, il nipote). Insieme a lui c’è un avvocato, un finto avvocato. Prima paventano gravi conseguenze per il parente, accampando delle scuse come la mancanza di copertura assicurativa e poi, una volta spaventata la vittima, fanno intendere che ci sarebbe la possibilità di “sistemare” l’incidente pagando una certa cifra a titolo di risarcimento del danno. Le vittime predilette in genere sono persone anziane e sole.
Al termine della prima telefonata, il finto carabiniere che ha raccontato il finto incidente, per rendere ancora più credibile il racconto fornisce alla vittima un numero di telefono. “Per verificare quanto le abbiamo detto chiami subito questo numero”. La vittima lo compone e dall’altra parte: “Pronto Carabinieri, chi è?”, a rispondere è la voce del complice ed appena la vittima comincia ad introdurre i motivi della chiamata ” … Si, si certo! Lei è … , il signor …. è risultato scoperto di assicurazione. Abbiamo capito che è stato solo un incidente, che il signor … è una brava persona e vogliamo evitare conseguenze che possano metterlo nei guai. Qui con me c’è l’avvocato della parte offesa, mi suggerisce di fare un procedimento con un versamento online per la copertura assicurativa e tutto si risolve”.
A questo punto il carabiniere dice che l’avvocato è disponibile a raggiungere a casa la vittima della truffa per spiegare nel dettaglio come tirare fuori dai guai il parente e, in pochi minuti, ecco che il finto avvocato si trova a casa della vittima a racimolare tutto quello che può. Denaro contante il più delle volte, gioielli, orologi di valore. I bottini per ogni colpo sono tutt’alto che trascurabili. Sono già diversi i casi segnalati nel comprensorio monrealese: “Abbiamo fatto degli incontri specifici per avvertire le persone anziane e far comprendere loro come difendersi – dicono i carabinieri – A tutti abbiamo detto che il numero per contattare i carabinieri è sempre e solo il 112. Componetelo sempre per richiedere il nostro aiuto”. Nel territorio diverse le pattuglie impegnate per monitorare varie zone e fermare eventuali persone sospette.