Monreale, commemorato il capitano Basile: “Simbolo di coraggio e legalità”

Redazione

Cronaca - Il ricordo

Monreale, commemorato il capitano Basile: “Simbolo di coraggio e legalità”
La deposizione dei fiori sul luogo dell'eccidio

05 Maggio 2025 - 14:51

Questa mattina, si è tenuta a Monreale, la cerimonia commemorativa in onore del capitano dei carabinieri Emanuele Basile, nel 45esimo anniversario del suo assassinio per mano mafiosa. La cerimonia articolatasi in più momenti, ha avuto inizio nella sede del Gruppo carabinieri di Monreale, dove il Comandante della Legione Carabinieri “Sicilia”, il Generale di Divisione Giuseppe Spina accompagnato dai familiari del caduto – dinanzi una folta rappresentanza di carabinieri in servizio e in congedo – ha deposto un mazzo di fiori ai piedi del busto eretto a ricordo del militare. Di seguito, si è tenuto un breve momento di preghiera da parte Cappellano Militare, don Salvatore Falzone.

A seguire in via Pietro Novelli, il luogo in cui la ferocia mafiosa pose fine alla giovane vita del capitano si è svolta la cerimonia militare con la deposizione di due corone di alloro davanti la targa commemorativa. L’arcivescovo Gualtiero Isacchi assistito dal cappellano militare Filippo Ferlita e da Don Nicola Gaglio, ha recitato una preghiera. Per l’Amministrazione comunale erano presenti il sindaco Alberto Arcidiacono e il presidente del Consiglio comunale e componente della Commissione Regionale Antimafia Marco Intravaia. Alla cerimonia hanno preso parte il prefetto di Palermo Massimo Mariani, il Comandante Interregionale dei carabinieri “Culqualber”, il Generale Giovanni Truglio; il comandante provinciale dei carabinieri di Palermo, Generale di Brigata Luciano Magrini; il Comandante del Gruppo carabinieri di Monreale, Tenente Colonnello Giulio Modesti; il capitano dei carabinieri di Monreale Niko Giaquinto; i vertici delle Forze dell’Ordine e della magistratura della provincia di Palermo e ai familiari del capitano.

Alla cerimonia ha assistito anche una rappresentanza di studenti delle scuole primarie e secondarie, “Francesca Morvillo”, “Veneziano Novelli” e “Guglielmo Secondo”, che ha letto dei brevi pensieri e la cui partecipazione, ha sottolineato l’importanza di tramandare la memoria di figure come il capitano alle nuove generazioni, affinché il loro esempio possa continuare a ispirare valori quali, il coraggio, la dedizione, l’onore e il servizio alla Patria, incarnati dall’eroico Ufficiale. Infine, presso il Duomo l’Arcivescovo Isacchi, in suffragio del decorato, ha officiato una Santa Messa, animata dalle voci della corale Fidelis dell’Associazione Nazionale Carabinieri – Ispettorato Sicilia e dalle note della Fanfara del 12° Reggimento Carabinieri Sicilia.

Basile fu ucciso perché stava conducendo delicate e avanzate indagini antimafia, in particolare sui legami tra la criminalità organizzata e il traffico internazionale di droga. All’epoca, Basile collaborava strettamente con il giudice Paolo Borsellino e stava lavorando su inchieste che toccavano i vertici dei clan mafiosi, in particolare quelli emergenti della corrente corleonese, guidata da Totò Riina e Bernardo Provenzano. Il suo lavoro rappresentava un pericolo concreto per gli interessi economici e il potere mafioso, soprattutto nel delicatissimo contesto della “seconda guerra di mafia”, che stava ristrutturando i rapporti di forza all’interno di Cosa Nostra. I mandanti dell’omicidio, secondo le successive indagini e sentenze, furono proprio Riina e Provenzano.

Emanuele Basile è stato insignito nel maggio del 1982 della medaglia d’oro al valor civile alla memoria perché: “Comandante di Compagnia distaccata, già distintosi in precedenti, rischiose operazioni di servizio, si impegnava, pur consapevole dei pericoli cui si esponeva, in prolungate e difficili indagini, in ambiente caratterizzato da tradizionale omertà, che portavano alla individuazione e all’arresto di numerosi e pericolosi aderenti ad organizzazioni mafiose operanti anche a livello internazionale. Proditoriamente fatto segno a colpi d’arma da fuoco in un vile agguato tesogli da tre malfattori, immolava la sua giovane esistenza ai più nobili ideali di giustizia ed assoluta dedizione al dovere”.

Le dichiarazioni

“Il modo più bello per ricordare il capitano Basile è menzionando il lavoro che stanno svolgendo in modo incessante i carabinieri. Assicurare i delinquenti alla giustizia ci consentirà di poter riaprire gli occhi dopo questa immane tragedia – ha detto il sindaco Arcidiacono -. L’impegno che stanno profondendo riflettono i valori incarnati da un uomo, il capitano Basile, che ha sacrificato la propria vita in cambio del profumo della libertà. Nonostante lo stato d’animo distrutto non si poteva rimanere in silenzio dinnanzi ad un valoroso servitore dello Stato…silenzio al quale Monreale invece non è stata risparmiata da una parte delle istituzioni”.

“Sono trascorsi 45 anni dall’assassinio del Capitano Emanuele Basile per mano della mafia, mentre erano in corso i festeggiamenti del Santissimo Crocifisso. Monreale non ha mai dimenticato, e non dimentica, il suo sacrificio. Lo scorso 27 aprile, in un sabato che preparava la festa, questa ferita si è riaperta per la città e la violenza cieca si è portata via tre giovani concittadini (LEGGI QUI). Oggi più che mai abbiamo bisogno dell’esempio, dell’alto senso dello Stato e del coraggio del Capitano, che era consapevole dei rischi che correva ma non indietreggiò davanti alla minaccia della criminalità organizzata”, ha detto l’onorevole Intravia. “Questa mattina – ha aggiunto Intravaia – Monreale ha rinnovato l’omaggio alla sua memoria, abbiamo deposto una corona di alloro davanti alla lapide che ricorda il punto in cui è caduto, sul corso principale. Particolarmente significativa la presenza di tanti studenti, perché è proprio a loro, ai ragazzi, che dobbiamo trasmettere l’eredità che il Capitano ci ha lasciato”, ha concluso il presidente del Consiglio comunale.

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