Palermo

Mafia, ricordato il maresciallo Vito Ievolella: “Investigatore instancabile”

Cerimonia di commemorazione questa mattina, a piazza Principe di Camporeale, a Palermo, per il 42esimo anniversario dell’omicidio del maresciallo maggiore dei carabinieri Vito Ievolella, ucciso dalla mafia il 10 settembre del 1981.

Una corona d’alloro è stata deposta sulla lapide a lui dedicata, alla presenza delle massime autorità civili e militari della provincia di Palermo e di una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Carabinieri e delle altre associazioni combattentistiche e d’Arma, il Generale di Divisione Giuseppe Spina, Comandante della Legione Carabinieri Sicilia e la professoressa Ievolella Lucia Assunta, figlia del militare. Anche il sindaco, Roberto Lagalla e il vice prefetto vicario, Anna Aurora Colosimo, hanno deposto una corona d’alloro a nome della cittadinanza di Palermo.

Durante la breve cerimonia sono stati ricordati alcuni cenni biografici del maresciallo Ievolella ed è stata data lettura della motivazione con la quale il Presidente della Repubblica ha concesso al caduto la Medaglia d’Oro al valor Civile alla memoria: “Addetto a Nucleo Operativo di Gruppo, pur consapevole dei rischi a cui si esponeva, si impegnava con infaticabile slancio ed assoluta dedizione al dovere in prolungate e difficili indagini – rese ancora più ardue dall’ambiente caratterizzato da tradizionale omertà – che portavano all’arresto di numerosi e pericolosi aderenti ad organizzazioni mafiose. Proditoriamente fatto segno a colpi d’arma da fuoco in un vile agguato tesogli da quattro malfattori, immolava la vita ai più nobili ideali di giustizia e di grande eroismo”.

Successivamente presso la chiesa Santa Maria Maddalena, all’interno del Comando Legione Carabinieri Sicilia, il cappellano militare Don Filippo Ferlita, ha celebrato una messa in suffragio del caduto. “Fu un instancabile e scrupoloso investigatore, impegnato in difficili indagini che hanno portato all’arresto di numerosi soggetti aderenti a Cosa nostra che lo ha ucciso in un vigliacco e barbaro agguato – ricorda il sindaco Roberto Lagalla -. È anche grazie a Ievolella se in anni segnati dall’omertà si è riuscito a fare luce sugli affari della criminalità organizzata a Palermo“.

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