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Gli incendi in Sicilia, Legambiente: “Serve l’intervento dell’esercito”

“Chiediamo l’intervento immediato dell’esercito per supportare le azioni di spegnimento delle fiamme e il presidio dei territori. Cordoglio per la vittima e solidarietà agli operatori antincendio, alle famiglie e ai cittadini che hanno subito danni e che sono stati allontanati dalle loro abitazioni”. Così Legambiente sul dramma degli incendi che sta sconvolgendo la Sicilia. “Una situazione apocalittica e ancora fuori controllo, con migliaia di ettari in fiamme, case e strutture ricettive a rischio, persone evacuate, aree naturali protette, siti archeologici e demani forestali colpiti duramente dalle fiamme, anche la discarica di Bellolampo interessata dal fuoco con forte rischio diossina, di cui non conosciamo ancora l’esito delle analisi effettuate nell’area, decine e decine di incendi su cui non si riesce ad intervenire per mancanza di mezzi e uomini: questo il (primo) bilancio di una terribile giornata di fuoco, certamente aggravata dalle altissime temperature e dai forti venti di scirocco, ma che è causata innanzi tutto dall’azione dell’uomo e che risulta impossibile da gestire”.

“In questo momento di eccezionale gravità per la nostra Regione, in cui stiamo perdendo un inestimabile patrimonio di biodiversità (boschi e vegetazione naturale che costituiscono il grande polmone verde della Sicilia) e stiamo assistendo a gravissimi disagi per la popolazione interessata dagli incendi, che ormai si spingono fino ai centri abitati, chiediamo innanzitutto l’intervento immediato dell’esercito per supportare in tutta la Sicilia le azioni di spegnimento delle fiamme e il presidio dei territori”, proseguono da Legambiente.

“Questo non è il momento delle polemiche perché la situazione è davvero grave e gli operatori antincendio sono ancora impegnati con tutte le loro forze e con il loro encomiabile impegno sui luoghi colpiti. Il livello di allerta incendi era elevato già da alcuni giorni a causa del previsto innalzamento delle temperature, questi fenomeni purtroppo non sono più imprevedibili, ma sono la dimostrazione che la crisi climatica è in atto – afferma il presidente di Legambiente Sicilia Giuseppe Alfieri –. Occorre strutturare per tempo un sistema capace di prevenire e gestire con efficacia gli incendi, potenziando sia le azioni di presidio del territorio, anche con le forze dell’ordine e con l’esercito, che le dotazioni e il personale addetto allo spegnimento, per proteggere sia la vegetazione che le abitazioni e le comunità. Siamo vicini a tutti gli operatori del servizio antincendio (forestali, vigili del fuoco, protezione civile) che in questo momento stanno lottando con mezzi insufficienti e in condizioni proibitive contro questo inferno”.

E IL WWF INCALZA: “OPERAI FORESTALI COSTANO 60 MILIONI DI EURO ALL’ANNO

“In Sicilia si sta rivivendo un incubo oramai ricorrente. Ettari ed ettari di natura preziosissima stanno andando in fumo. Si tratta certamente degli effetti del cambiamento climatico, proprio per queste ragioni, però, istituzioni ed enti preposti non possono dirsi sorpresi. Già lo scorso anno gli incendi in Sicilia avevano percorso 56 mila ettari con i danni e i costi diretti per gli interventi stimati in circa 22 milioni”. Lo dice il Wwf Italia.

“Come segnalato anche da Salvatore Cocina, dirigente generale della Protezione civile della Sicilia, si stima – aggiungono gli ambientalisti – che servirebbero non meno di 300 vigili del fuoco in più e che gli uomini della Forestale regionale siano sotto organico di circa 400 unità. Logico dunque domandarsi se gli oltre 20 mila operai forestali contrattualizzati annualmente dalla Regione siano correttamente impiegati. L’obiettivo dovrebbe essere quello di trasformare il costo degli operai forestali, stimato dalla Corte dei conti in oltre 60 milioni di euro l’anno, in un investimento in termine di prevenzione e supporto in caso di necessità. Si tratta di problemi che il ministro della Protezione civile Nello Musumeci dovrebbe conoscere molto bene. Per questo stupiscono ancor di più le carenze soprattutto di mezzi che si sono evidenziate negli ultimi giorni e ieri, quando ben 6 Canadair sono andati in avaria”.

“La Sicilia – conclude il Wwf – deve uscire dal paradosso di essere tra le ultime regioni italiane per copertura forestale (secondo l’inventario forestale nazionale sono 381.647 gli ettari boscati della Regione) e allo stesso tempo, nonostante abbia il più alto numero di persone dedicato alla gestione e alla sorveglianza, nell’ultimo decennio è stata fra le prime regioni d’Italia per le superfici coperte dal fuoco. Nell’immediato va creato un gruppo investigativo permanente di interforze che contrasti l’attività dei criminali. Di fatto continua ad esistere un sistema fatto di precarietà, di aspettative legittime e non, di grovigli di interessi, di trascuratezza nella cura del personale compreso il mancato rinnovamento”.

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