Gaetano Galvagno è il nuovo presidente dell’Ars: è il più giovane della storia

Redazione

Regione - Si insedia il Parlamento siciliano

Gaetano Galvagno è il nuovo presidente dell’Ars: è il più giovane della storia
L’esponente di Fratelli d’Italia ha raggiunto la quota dei 36 voti favorevoli sui 70 deputati totali

10 Novembre 2022 - 15:06

Gaetano Galvagno è il nuovo presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana. L’esponente di Fratelli d’Italia ha raggiunto la quota dei voti favorevoli sui 70 deputati totali dell’Ars necessari per la sua elezione in seconda votazione. Il Movimento Cinque Stelle e gli otto deputati che fanno riferimento a De Luca hanno votato scheda bianca, i deputati del Pd hanno invece deciso di scrivere ciascuno il proprio nome sulla scheda.

“Al nuovo presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno, vanno le mie congratulazioni e felicitazioni nella convinzione che saprà gestire i lavori d’aula con equilibrio e imparzialità. Sono certo che lavoreremo insieme nell’esclusivo interesse della Sicilia e dei siciliani”. Lo dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.

“L’incarico a cui sono stato chiamato mi impone responsabilità che sono direttamente proporzionali all’entità delle questioni che dovremo affrontare. Un incarico che fa tremare i polsi”. Così in aula il neo eletto presidente dell’Ars, subito dopo la sua elezione. “Ringrazio i colleghi per avermi accordato la fiducia. Sono il più giovane presidente dell’Ars, mi auguro di essere degno di succedere a tutti quelli che mi hanno preceduto. Ringrazio l’onorevole Miccichè per l’esperienza che mi ha trasmesso quando sedevo accanto a lui da segretario”, ha aggiunto Galvagno. “Poi un ricordo per l’onorevole Savona che ha diretto la commissione bilancio finché ne ha avuto le forze. Ringrazio anche Fava che ha diretto la commissione antimafia e l’ex presidente Nello Musumeci“. “Voglio ringraziare in particolare Ignazio La Russa che mi ha supportato e consigliato fin dai miei primi passi in politica, non solo perché siamo entrambi di Paternò, trasferendo i valori contro cinismo e insensibilità. E un grazie anche al Presidente del consiglio Giorgia Meloni“. Ha detto ancora il neo Presidente dell’Ars, al suo primo discorso in aula.

Gaetano Galvagno, 37 anni, è stato eletto alla seconda votazione con 43 preferenze, sette in più del quorum necessario (36 voti). È alla seconda legislatura. Originario di Paternò (Ct) e laureato in Economia, nella precedente legislatura è stato deputato segretario, vicepresidente della commissione Bilancio all’Ars e componente dell’Antimafia. È stato tra i primi ad aderire al progetto di Giorgia Meloni e nelle liste di FdI è stato eletto poco più che trentenne all’Ars nel 2017. Uomo di territorio della destra giovanile, dopo gli anni del movimento universitario, Galvagno è diventato un punto di riferimento per le realtà catanese che lo ha premiato alle regionali del 25 settembre scorso con oltre 14 mila preferenze. È molto vicino al presidente del Senato, Ignazio La Russa.

“Al neo eletto presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, rivolgo le più sincere congratulazioni e il mio augurio di buon lavoro. Sono certo che saprà ricoprire responsabilmente e con grande serietà un ruolo così importante per l’equilibrio di questa diciottesima legislatura del Parlamento siciliano. Certamente la sua elezione, dopo quella del presidente della Regione, Renato Schifani, sarà garante di un rinnovato e proficuo dialogo con gli enti locali e i cittadini”, ha detto il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla.

A Galvagno sono giunti anche gli auguri del presidente del Consiglio comunale di Palermo Giulio Tantillo: “A nome mio personale e a nome di tutto il Consiglio comunale di Palermo, desidero augurare buon lavoro al neo presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvagno, eletto oggi alla guida del più antico Parlamento d’Europa. Sono certo che sotto la Sua Presidenza l’Assemblea sarà ancora esempio di confronto democratico, di dialogo e primato della politica a servizio della nostra terra, delle sue Istituzioni a partire dai Comuni che rappresentano il punto di contatto diretto fra lo Stato e i cittadini”.

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