Bancarotta, arrestati due imprenditori palermitani: sequestri per 2,5 milioni

Redazione

Palermo - L'inchiesta

Bancarotta, arrestati due imprenditori palermitani: sequestri per 2,5 milioni
Ai due indagati sono stati sequestrati beni e denaro per circa 650 mila euro e l'intero capitale sociale

29 Gennaio 2021 - 09:14

La Guardia di finanza ha posto agli arresti domiciliari due imprenditori palermitani e proceduto, contestualmente, al sequestro di beni e denaro per circa 650 mila euro nonchè dell’intero capitale sociale e relativi beni aziendali di tre società per un valore di circa 1 milione e 700 mila euro.

I destinatari del provvedimento, emesso dal gip del Tribunale di Palermo, sono i fratelli Vincenzo e Liborio Abbate, rispettivamente di 50 e 55 anni, imprenditori attivi nel settore delle pulizie generali di edifici ai quali vengono contestati, a vario titolo, i reati di bancarotta fraudolenta, omesso versamento di Iva e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Le indagini hanno permesso di svelare un complesso e articolato “sistema di società”, pensato e realizzato da un’unica regia riconducibile agli indagati, nell’ambito del quale le persone giuridiche coinvolte erano una la continuazione aziendale dell’altra, con analogo oggetto sociale, soci e coincidenza di sedi operative ed assets aziendali.

Gli indagati, secondo uno schema illecito reiterato nel tempo, avrebbero svuotato e poi messo in stato di insolvenza l’impresa originaria sorta nel 1986, mediante la creazione di una rete di società, formalmente controllate dalla prima e soggette ad una direzione unitaria da parte dei fratelli imprenditori, alle quali sarebbero stati ceduti beni societari e rami d’azienda. É coinvolta nelle indagini, ma non colpita dal provvedimento cautelare, anche la madre degli imprenditori, M.C., di 79 anni, posta formalmente, dal 2016, a capo della società poi fallita.

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