Dissesto, la Regione mette in sicurezza Caputo, Caputello e Loghivecchi

Redazione

Cronaca - La svolta

Dissesto, la Regione mette in sicurezza Caputo, Caputello e Loghivecchi
Quelle in esame sono zone collinari, con una pendenza che varia tra il 45 e il 60 %

24 Dicembre 2020 - 11:53

Centoventisette ettari da mettere in sicurezza, in un versante impervio e con una forte acclività. E’ l’obiettivo che la Struttura contro il dissesto idrogeologico, guidata dal governatore siciliano, Nello Musumeci, si è posto finanziando un progetto per le località Caputo, Caputello e Loghivecchi a Monreale, a salvaguardia della pubblica incolumità.

E’ stata pubblicata dagli uffici diretti da Maurizio Croce la gara per la progettazione esecutiva relativa ai lavori sulle tre aree che sovrastano la città del Duomo. Quelle in esame sono zone collinari, a nord dell’abitato del centro urbano, caratterizzate da terreni di natura argillosa-marnosa, con rilievi aspri e con una pendenza che varia tra il 45 e il 60 per cento. Molto elevata la loro classificazione di pericolo e di rischio, P4 ed R3. A risentire di questa situazione di dissesto anche il sistema viario: le prime due contrade, Caputo e Caputello, sono attraversate dalla strada comunale esterna Monreale-San Martino delle Scale. Loghivecchi, invece, è servita dalla Provinciale 69 che collega con il capoluogo. Entrambi i percorsi sono stati interessati dalla caduta di massi con danni alle sedi stradali e rischio per l’utenza che, con grandi disagi, ha dovuto ripiegare su tracciati alternativi come quello della Provinciale 57 e della Comunale Boccadifalco-Piano dei Geli.

Ad aggravare il quadro generale già abbastanza problematico, oltre alle frane, i frequenti incendi che l’area subisce da tempo e che hanno distrutto la vegetazione oltre ad aver provocato il surriscaldamento delle formazioni rocciose più instabili. Particolarmente violento quello del 2 agosto 2019 che si è esteso sino alla valle del Castellaccio per oltre due chilometri, con le fiamme che hanno raggiunto le pendici del monte sino a lambire i terreni coltivati e le case di campagna.

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