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Coronavirus, Musumeci inquietante: “In Sicilia dobbiamo prepararci al peggio”

Senza troppi giri di parole. Un po’ com’è nel suo stile. Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci parla di nuovo del’emergenza coronavirus. Della seconda ondata che si è abbattuta pesantemente anche nella nostra regione. E dice: “Anche in Sicilia dobbiamo prepararci al peggio. Servono sempre più posti letto per i positivi bisognosi di cure e sempre più posti di terapia intensiva per chi è in grave difficoltà”.

Parole pesanti, che di certo non stemperano i timori, le ansie e le paure del popolo siciliano che sta vivendo l’ennesimo momento tragico della sua storia. “Assieme ai posti letto – aggiunge Musumeci – servono i sanitari specialisti: dobbiamo far bastare quelli di cui già disponiamo, perché ovunque, in Italia, c’è paurosa carenza di queste figure professionali. Ogni ospedale deve, dunque, cedere qualcosa per dare precedenza assoluta ai malati di Covid-19. Egoismi e guerre di campanile non sarebbero accettabili, specie in tempi di “guerra” come quelli che viviamo”.

Il governatore siciliano ha parlato dell’ospedale di Acireale che ha la capienza, la terapia intensiva e il personale sanitario necessario all’emergenza, ed è a sette minuti dal più vicino ospedale di Catania. “Ritengo però necessario che, assieme alla sua temporanea conversione – ha aggiunto Musumeci – l’ospedale acese mantenga attivo il suo Pronto soccorso: l’emergenza deve essere assicurata giorno e notte, in assoluta sicurezza anti Covid. É una misura sofferta ma necessaria, condivisa con l’assessore regionale alla Salute. E sono certo che la generosa comunità acese saprà, anche stavolta, esprimere solidarietà concreta verso i più sfortunati che verranno colpiti dal Covid. Solo se restiamo uniti e prudenti riusciremo a vincere questa dura battaglia a conclusione della quale l’ospedale di Acireale potrà riprendere la sua normale attività, peraltro più dotato e attrezzato di prima”.

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