Incendi, vicina quantificazione dei danni: “Poi chiederemo stato di emergenza”

Redazione

Regione - I roghi nel palermitano

Incendi, vicina quantificazione dei danni: “Poi chiederemo stato di emergenza”
Le parole dell'assessore all'ambiente della Regione Siciliana Toto Cordaro, all'indomani dell'insediamento del tavolo di crisi

10 Settembre 2020 - 16:25

“Abbiamo fatto i dovuti sopralluoghi, siamo pronti alla quantificazione complessiva dei danni, abbiamo pianificato gli interventi di somma urgenza e sono in via di progettazione le opere per la definitiva messa in sicurezza. Stiamo lavorando per la nostra Sicilia”. Sono le parole dell’assessore all’ambiente della Regione Siciliana Toto Cordaro, all’indomani dell’insediamento del tavolo di crisi voluto dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, relativo agli incendi che hanno colpito i comuni di Altofonte, Monreale, Piana degli Albanesi, Santa Cristina Gela e San Giuseppe Jato.

Il passo successivo – ha spiegato Cordaro – è la proclamazione dello stato di calamità, da parte del governo regionale, e alla successiva richiesta a Roma della dichiarazione dello stato di emergenza. In questi giorni, i dipartimenti coinvolti hanno già proceduto a una prima quantificazione della stima dei danni che, insieme ai dati delle altre province dell’Isola, verranno trasmessi a brevissimo alla Giunta regionale per l’approvazione della relativa delibera.

Proprio il giorno successivo ai roghi, Musumeci e Cordaro si erano recati nel Bosco della Moarda ad Altofonte, il Comune più colpito con oltre 900 ettari di vegetazione andati in fumo, per testimoniare la vicinanza dell’amministrazione regionale ai cittadini del territorio.

Entro domani, invece, verranno completati, da parte della Protezione civile regionale, i sopralluoghi nelle aree indicati dai primi cittadini per individuare gli interventi di messa in sicurezza immediata delle zone, prevenendo così eventuali fenomeni di erosione dovuti alle piogge. Subito dopo partiranno i lavori di somma urgenza. La seconda fase, così come concordato nella riunione di stamane, prevede l’avvio delle opere definitive a tutela dei centri abitati, con la realizzazione di rete paramassi, da parte dell’Ufficio contro il dissesto idrogeologico.

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