Parrucchiere senza autorizzazione: abusivo scoperto dai finanzieri

Redazione

Regione - Partinico

Parrucchiere senza autorizzazione: abusivo scoperto dai finanzieri
A scoprire l'attività completamente abusiva, i finanzieri di Partinico durante un controllo

05 Novembre 2019 - 13:44

Faceva il parrucchiere ma operava senza alcuna autorizzazione prevista dalla legge. A scoprire l’attività completamente abusiva, i finanzieri di Partinico. Durante un controllo economico del territorio, nel quartiere di Casa Santa, hanno intravisto, dall’entrata di un garage privato, il locale allestito per il servizio di barberia e acconciatura per uomo. All’interno della bottega che si presentava completa di due sedie da salone, una postazione lava capelli, un lavabo, sedie per i clienti, decine di rasoi, anche elettrici, taglia capelli, forbici, pettini, piastre, prodotti per il trattamento e la cura della barba e dei capelli, utilizzati per l’esercizio dell’attività professionale. I prodotti erano anche destinati alla vendita.

Il responsabile ha dichiarato di operare in forma abusiva da ormai un anno, senza alcuna autorizzazione igienico-sanitaria e amministrativa prevista nonché omettendo di accendere la Partita IVA e, dunque, il pagamento delle imposte dovute. Nei suoi confronti sono state contestate le violazioni alla normativa igienico-sanitaria ed amministrativa, prevista una sanziona pecuniaria da 1.750 a 16.500 euro. Inoltre è stata anche constatata l’omessa installazione del misuratore fiscale e avviata la procedura d’ufficio per l’attribuzione della Partita IVA, in attesa di ricostruire il reale volume d’affari conseguito dall’impresa e recuperare a tassazione le imposte complessivamente evase.

“La quotidiana azione di controllo economico del territorio negli specifici settori di servizio – spiegano dal Comando – pone in evidenza come l’esercizio abusivo di attività commerciali e imprenditoriali costituisce una grave minaccia per il Fisco, danneggiando il mercato e la libera concorrenza sottraendo così lavoro alle imprese che rispettano le regole. Inoltre, lo svolgimento dell’attività in maniera abusiva, senza il vaglio dell’autorità sanitaria competente, può rappresentare un serio pericolo per i cittadini perché non vi è garanzia sulla provenienza, la conservazione e la sterilizzazione dei materiali utilizzati”.

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