Palermo

Il furto della fede all’ospedale: “L’anello è un falso”. Ecco cosa è successo

“La vicenda si è trasformata in una barzelletta”, sono le parole di R.S. figlia della paziente deceduta qualche giorno fa nel reparto di Oncologia dell’Ospedale Civico di Palermo a cui è stata rubata la fede nuziale. Oggi la notizia del ritrovamento di un anello, lasciato all’interno del cassetto della scrivania della capo-sala, che su richiesta del primario Livio Blasi, ha avviato delle indagini interne per risalire al colpevole.

Perchè sembrerebbe (rimaniamo nelle ipotesi al momento) che il ladro o la ladra, siano proprio dei dipendenti del nosocomio palermitano. Primo per il fatto di aver lasciato l’anello all’interno della scrivania della capo-sala. Questo fa pensare che chi lo ha fatto, conosce perfettamente i locali;  secondo perchè il ritrovamento è avvenuto proprio il giorno dopo all’avvio delle indagini interne.

Ma la cosa che rende la vicenda ancora più paradossale è che quando hanno mostrato l’anello ai familiari della paziente, questi non abbiano riconosciuto la fede appartenuta a M.S.. Si tratta infatti di un anello falso, su cui naturalmente mancano anche i tradizionali nomi degli sposi. Come se il ladro si fosse voluto prendere gioco dei familiari. Oltre al danno soprattutto affettivo, la famiglia deve anche sopportare la presa in giro di una persona senza scrupoli. Intanto proseguono le indagini interne all’ospedale e quelle dei carabinieri a cui la famiglia si è rivolta.

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