Cronaca

Il tango a Villa Savoia, Tonino Russo: “Capizzi si occupi di altre questioni”

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Tonino Russo, ex parlamentare, sulla questione che abbiamo raccontato ieri della sospensione dell’autorizzazione per l’evento “Tango argentino” a Villa Savoia (leggi questo articolo)

“Gentile Direttore,
ho letto con attenzione l’articolo pubblicato ieri dal vostro giornale sulla revoca dell’autorizzazione alla Proloco. Siccome me ne sono occupato in prima persona, in quanto iscritto alla Proloco, provo a ricostruire lo scenario. La manifestazione “Tango Argentino sulla Conca d’Oro” è nata per vivacizzare alcune serate estive. Il Tango argentino è nella lista Unesco, riconosciuto come patrimonio immateriale dell’umanità. Insomma, molto più di una sagra della salsiccia a Villa Savoia che qualche falco aveva ipotizzato in passato. Nelle intenzioni congiunte di amministrazione e Proloco dovrebbero tenersi altri 11 appuntamenti. Si terranno? Lo vedremo. Intanto, oggi l’appuntamento salta. C’è chi è contento e chi è invece sinceramente dispiaciuto. Spiace senz’altro a chi vorrebbe una città viva e dinamica. Per converso è contento chi teme che Monreale possa avere un destino diverso da quello conosciuto e possa ulteriormente dimostrarsi il fallimento del recente passato.

Così, da un lato c’è chi, senza gravare sul bilancio comunale né sugli incassi dei commercianti, promuove iniziative per provare ad animare una città portata all’agonia e chi, invece, cerca goffamente di ostacolare i tentativi di buona volontà. Non do grande peso alla vicenda burocratica perché si commenta da sé e sono certo che presto si risolverà, d’altronde è giusto che dirigenti e funzionari svolgano in coscienza il loro lavoro. Certo, potremo sbagliarci, ma si ha la leggera sensazione che qualcuno dell’apparato burocratico apicale non solo non collabori, ma in più occasioni è, addirittura, sembrato mettersi di traverso rispetto ad iniziative utili e di buon senso promosse dalla nuova amministrazione. Non si è avuto riguardo nemmeno per un’iniziativa proposta da 20 ragazzi disabili, figurarsi per quei rompiscatole della Proloco e di qualcuno in particolare. Qualcuno avrebbe voluto perfino mantenere i bagni pubblici chiusi, con chissà quale obiettivo. Faccio un azzardo: non credo che i tentativi di fermare tutto e rimettere le lancette dell’orologio indietro l’avranno vinta. Dinanzi a ciò, credo che sarà interesse dell’amministrazione fare al più presto chiarezza.

Allo stesso modo, ritengo che le risposte della Proloco saranno esaustive, tanto più che in buona parte erano state fornite già prima della notifica della “revoca in attesa di chiarimenti”. Intanto, fa rabbia vedere tutto ridotto ad una questione di tavolini, sedie e frigorifero, peraltro indispensabili per allestire una milonga. È incredibile perché l’amministrazione ne era al corrente ed aveva già concesso relativa autorizzazione. Ma la dottoressa Curcio aveva molti dubbi ancor prima del primo evento, al punto da pensare di revocare l’autorizzazione concessa dal suo predecessore andato nel frattempo in pensione. Vedremo come finirà. Intanto sul “Tango argentino” spicca il balletto oratorio dell’ex sindaco Piero Capizzi, che parla di presunte “leggerezze” dell’amministrazione comunale e annuncia un’interrogazione su non meglio precisati interessi. Addirittura, quasi avesse a che fare con dei criminali, conclude con parole inequivocabili: “Non esiterò a chiedere agli uffici di attivare una procedura legale che verifichi eventuali danni cagionati al bene del comune”. Dinanzi a simili dichiarazioni ci sarebbe un solo modo di rispondere, come faceva Totò: “Ma ci faccia il piacere…”.

Invece, chiedo all’ex sindaco Capizzi con quale faccia parla di Villa Savoia dopo averla fatta diventare il simbolo della decadenza e del degrado della città. Basti guardare come sono state da lui lasciate le vetrate, con decine di vetri rotti e cartonati come nelle baracche dei rom; e poi la balconata che si affaccia sulla Conca d’oro, in buona parte distrutta e rabberciata come nei baraccati dei terremotati; e ancora le aiuole, abbandonate a se stesse, così come i vasi delle piante ormai secche. La fontana nei giorni scorsi è tornata a zampillare grazie ad un autoclave acquistata a proprie spese dai volontari della Proloco e sostituito dagli operai del comune di Monreale e da alcuni volontari. Purtroppo, la vasca dovrà essere impermeabilizzata, prima di tornare a funzionare bene. Lascio perdere le numerose scritte in vernice su muri e pavimenti che, da anni, imbrattano Villa Savoia, senza che gli zelanti operatori della Burocràtia, direbbe Nanni Moretti, se ne siano accorti.

Eppure Capizzi ha la furbizia di lasciare supporre responsabilità di altri e di chiedere “azioni legali”. Fino a prova contraria non è stato “cagionato” nessun danno aggiuntivo oltre quelli lasciati in eredità dalla sua fallimentare conduzione. Ma visto che si parla anche di polizze fideiussorie mi chiedo se l’ex sindaco e i suoi fidati dirigenti le hanno mai chieste nel recente passato. Ad esempio, l’ex sindaco Capizzi le ha pretese in occasione della mostra multimediale di Van Gogh, che ha “impegnato” per 180 giorni il complesso museale Guglielmo II? Le ha chieste alla società che pare abbia venduto 33,000 biglietti per un incasso di circa 400.000 euro? Si è chiesto che fine hanno fatto quei soldi spariti durante la sua amministrazione? O forse lo sa e cerca di non farlo sapere ai monrealesi? Di chi sono le responsabilità può dircelo? Sarebbe bello sapere se c’è stata solo superficialità o c’è stato anche dell’altro. In ogni caso sarà bene attivarsi per il recupero del bottino o affinché qualcuno paghi per i mancati introiti comunali e le relative responsabilità. Forse su ciò sarà bene che il nuovo consiglio comunale apra un’inchiesta e inoltri tutti gli atti alla magistratura. Capizzi su questi temi avrebbe fatto bene ad occuparsi al momento giusto ed a chiedere azioni legali. Tentare di vestire ora i panni del giustiziere della notte su questioni inesistenti, contro persone oneste e perbene, il cui unico fine è costruire e vedere una città migliore, gli si ritorcerà contro. In ogni caso, ne prenda atto, non è così che supererà il complesso di vedovanza da sindaco”.

Tonino Russo

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