Aquino, Giacalone, la Statale 186, via Linea Ferrata: citiamo 4 zone che in questo momento sono sommerse dai rifiuti. Piccola precisazione: nessun attacco agli operai della Mirto che fanno quello che possono con le risorse e i mezzi che hanno a disposizione. Il nostro attacco è alle persone che, dopo mesi dall’inizio del provvedimento della raccolta differenziata, continuano a gettare in maniera indiscriminata i rifiuti in mezzo ad una strada.

L’altra sera stavamo percorrendo via Santa Liberata in direzione di Aquino. Sulla strada due persone, forse marito e moglie. Trascinano un carrello di quelli che vengono utilizzati per fare la spesa: è pieno di rifiuti. Li getteranno, poco dopo, sopra ad un cumulo di rifiuti che già si trova su questa strada. In maniera assolutamente normale, come se nulla fosse. Gli chiediamo se si rendono conto di quello che hanno fatto: “Io faccio così, c’è problema”?

Ecco, dalla loro risposta, capiamo che a Monreale la mancanza di effettuare la raccolta differenziata è un fattore culturale, ma non a livello scolastico, intendiamoci. Il fatto che dei cambiamenti, da queste parti, non ne vogliamo sapere. Non si capisce, però, che così facendo rendiamo il nostro comune sporco e meno appetibile per i turisti; che così facendo contribuiamo allo sviluppo di topi e scarafaggi e rischiamo un’epidemia anche a livello sanitario; non si capisce che abbandonando i rifiuti facciamo male all’ambiente; non si capisce che così facendo i costi della tassa aumenteranno, perché bonificare le discariche abusiva ha un costo superiore rispetto al normale ritiro.

Le colpe del comune: intanto non aver informato adeguatamente i cittadini. Ma soprattutto non effettuare i controlli in maniera serrata, spendendo anche dei soldi e acquistando le telecamere. Unica soluzione per uscire da questa situazione davvero imbarazzante. Ma così, abbiamo l’impressione, Monreale sarà costretta a subire una situazione di sporco costante.