I consiglieri monrealesi commentano la telenovela Capizzi-Pd

Redazione

Cronaca

I consiglieri monrealesi commentano la telenovela Capizzi-Pd

23 Dicembre 2017 - 16:11

Crisi in Giunta, Piero Capizzi verso il passaggio nel centro-destra. Ma tra i consiglieri comunali e gli uomini politici di Monreale c’è uno strano silenzio. Noi abbiamo sentito alcuni di loro per farci raccontare le loro sensazioni su questa vicenda.

“Mi pare – dice Fabio Costantini – che questo sia l’emblema della politica mercenaria. Nessuno mi parli di ideologia, una cosa che ormai è andata a farsi benedire. Credo che al sindaco interessi solo avere consiglieri che votino i suoi atti. Ma alla fine tutto andrà in fumo. La sfiducia? Non ci sarà. Non ci sono i numeri. Il suo passaggio al centro-destra? Non mi sorprende. I contatti con Forza Italia sono stati avviati parecchio tempo fa. Nel momento in cui il Pd è diventato perdente, Capizzi sta accelerando il passaggio. Ma se fosse coerente, dovrebbe dimettersi”.

“Questa è una situazione che non riguarda solo il Pd o solo Piero Capizzi – dice Toti Gullo – ma l’intera città. Si era fatta una proposta e Capizzi ha sempre espresso la sua predilezione per il Partito Democratico per continuare il progetto politico iniziale. Questa situazione non si è creata per volere del sindaco, ma per colpa del Pd. Io, due anni fa, in un consiglio comunale, avevo sollecitato il sindaco di prendere decisioni importanti: chi voleva starci bene, altrimenti nulla. Le tensioni interne del Pd hanno avuto ricadute pesanti per l’amministrazione. Ma in 3 anni e mezzo non ci sono stati né confronti né scontri sui grandi temi, ma è stato sempre una rincorsa agli umori degli uomini del Partito Democratico. Il Pd ha cambiato un sacco di assessori, non per il rilancio dell’amministrazione, ma perché erano figli di accordi all’interno del Pd. E nonostante tutto, abbiamo sempre supportato queste azioni volute dal Pd, mai nessuno ha remato contro. Il Pd deve fare autocritica. Se il presidente del consiglio se ne va, se l’assessore Li Causi se ne va, che colpa ne ha Capizzi? Credo che la maggiore sintesi possibile sia l’ingresso in Giunta del segretario Manuela Quadrante. Significherebbe tanto. Intanto Capizzi deve continuare il suo percorso amministrativo. La città va amministrata con chi condivide questo percoso: penso che in consiglio ci siano le persone di buona volontà che hanno voglia di fare del bene per Monreale. Ma sono convinto che all’inizio del nuovo anno ci sarà un altro incontro tra Capizzi e Pd su posizioni più mitigate”.

“Vedo quello a cui ci hanno abituato fino ad oggi – dice Giuseppe Guzzo – continue liti per una poltrona in più, infischiandosene di quelle che sono le ragioni e le esigenze della città. Il Pd scappa davanti alle proprie responsabilità. L’amministrazione, guidata da Capizzi, ha fallito anche per il contributo del Pd. Capizzi mi sembra come uno di quei comandanti ammutinati che non sa che pesci prendere. La cosa più dignitosa sarebbero le dimissioni in blocco. Se il passaggio a destra di Capizzi si concretizzasse, non significa che accetterei di sostenerla. Bisogna fare discussioni ampie, perché si fa così in politica. Ci si confronta. In ogni caso noi siamo stati eletti per fare opposizione. E continueremo a farla così come abbiamo fatto, insieme ad Antonella Giuliano, fino ad oggi”.

“Lo dico sia da uomo politico che da monrealese – dice Marco Intravaia – Monreale è nello stallo più totale e la causa è proprio questa lotta intestina del Pd. Ma dopo 4 anni di governo mi sembra assurdo un ribaltone. Negli anni passati qualcuno provò a farlo e fu punito dagli elettori. C’è comunque una dignità politica prima di tutto e personale dopo e ritengo che il sindaco sia troppo intelligente per fare questo passaggio davvero inspiegabile agli occhi dei cittadini e degli elettori. Lui è stato eletto all’interno di una coalizione di centro sinistra. E’ vero che la sua è una lista civica, ma se non ci fosse stato il Pd, non sarebbe mai diventato sindaco di Monreale. Io non entrerei mai in maggioranza. Sono stato eletto all’opposizone e non accetterei mai nessuna proposta da Capizzi, né tantomeno sosterrei questa amministrazione. Bisogna guardare al futuro, ormai l’amministrazione Capizzi è in uscita”.

“Capizzi ha tradito il patto con gli elettori – dice Giuseppe La Corte – Deve dimettersi subito o noi proporremo la sfiducia. Il suo passaggio a centro-destra? Io non sosterrò mai questa amministrazione fallimentare”.

“Piero Capizzi è così, solo chi non lo conosce può illudersi e farsi ingannare – dice Tonino Russo – Io lo conosco da quasi 30 anni, dai tempi del liceo, è una persona inaffidabile. Fosse dipeso da me non sarebbe stato candidato. Credo che viva un complesso di inferiorità al punto tale da compiere delle sciocchezze: immaginare di porre dei veti su persone di altissimo spessore, avendo la compagine che ha, mi fa sorridere. Ma lui è uno che per emergere ha bisogno di essere circondato da persone mediocri. Ma presto ce ne usciremo. E poi lui, per i prossimi dieci anni, non potrà candidarsi nemmeno come capo del suo condominio. Noi abbiamo provato a salvarlo, perché abbiamo una parola. Il Pd di oggi non è quello di qualche tempo fa, adesso è un partito serio, guidato da un bravissimo segretario e coerente con i suoi ideali politici. Così come i consiglieri che sono rimasti e che non si sono fatti ammaliare da 30 denari. Ora che questo rapporto letale con Capizzi e i suoi sodali è venuto meno, mi auguro che al più presto questa amministrazione vada a casa per aprire nuove pagine. In ogni caso il tempo è galantuomo”.

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